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Premessa: il mercato è una cosa seria, nessuno si offenda. Motivazione: quando ci hanno proposto un eventuale, goffo e ipotetico, sorpasso della Juve al Milan per Carlitos Tevez ci siamo permessi di prendere le distanze. Senza sprecare un solo minuto. Il mercato è una cosa seria, non mi stancherò di ripeterlo: i tifosi devono sognare, ma non possono essere illusi e costretti a perdere la bussola. Mettiamola così: per Tevez la Juve ci avrà anche provato, ma sbandierare colpi di fax e di e-mail tali da ribaltare un scenario abbastanza chiaro significa prendere in giro la gente. E poi è troppo facile fingere che nulla sia accaduto. Il sorpasso resta un titolo, di un celebre film. Non quello di un blitz Juve per portare a casa Carlitos. Fantamercato.
Tevez voleva soltanto il Milan, e il Milan avrà. Restano da definire alcuni dettagli: Galliani spinge per il prestito gratuito, magari alla fine potrebbe scucire quei due-tre milioni da scontare eventualmente sul riscatto fissato tra 22 e 23 milioni. Sono particolari, sia pure significativi, rispetto alla solida impalcatura messa su da Galliani. Una strategia perfetta: l'amministratore delegato ha puntato sul desiderio enorme, straripante, di Carlitos di indossare il rossonero. E ha ottenuto sconti su sconti relativi al mostruoso - attuale - ingaggio. Tevez guadagnerà poco più di due milioni e mezzo rispetto ai quattro netti abbondanti che il City gli avrebbe garantito fino a giugno. Il taglio risulta ancora più evidente sul contratto che andrà prevedibilmente in vigore dal prossimo luglio, allungato di un anno se pensiamo al precedente impegno con Mansour: dal 2014 al 2015, ma circa sei milioni (compresi i bonus) rispetto agli otto abbondanti (più bonus) di Manchester. Ha ragione Galliani quando dice che Tevez ha rinunciato a una montagna di euro. La conferma che il ragazzo voleva soltanto il Milan. E quando uno si presenta così, non gli spalanchi qualsiasi portone preparando tappeti rossi, magari convocando anche la banda per una trionfale accoglienza?
Ci sono altri due aspetti da considerare. Il primo: Carlitos fa bene alla salute del calcio italiano, qualsiasi sia la tua fede. Qualche volta i campioni che frequentano la serie A hanno voglia di scappare, disgustati dai mille nostri problemi, allettati da una migliore qualità della routine e anche dalla possibilità di gonfiare il conto in banca. Stavolta stiamo per portare a casa un top player, si tratta di una botta di salute. Pur sapendo che ci sono altri, e più assillanti, quiz da risolvere in fretta.
Il secondo motivo chiama in causa il Milan: Ibrahimovic più Tevez, ovvero una strepitosa spremuta di adrenalina e classe. Non sono d'accordo con chi sostiene che siano incompatibili. Per me l'esatto contrario: Zlatan e Carlitos sembrano nati per giocare in coppia, per unire talento e follia, il dna dei fuoriclasse. Fossi in Galliani, riaprirei la campagna abbonamenti.