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Editoriale: stavolta sto con Zamparini

Pubblicato il 9 aprile 2011 alle 10:13:54
Categoria: Calciomercato
Autore: Redazione Datasport.it

Quando un presidente investe, andrebbe elogiato a prescindere. E tutti conoscono l’impegno di Maurizio Zamparini per il Palermo. Quindi, prima di processarlo bisognerebbe pensarci diecimila volte. Della serie: se andasse via, siamo sicuri che il ricambio sarebbe assicurato? Non siamo sicuri.

Premesso questo, Zamparini – tra tanti pregi – ha il noto difetto di non saper perdere. Dice “capisco di calcio” e anche questa rischia di essere un’aggravante. Sommiamo la prima cosa alla seconda - ovvero non sa perdere e capisce di calcio - e arriviamo alla conseguenza che per un allenatore è un probabile supplizio. Non ce ne sarebbe uno, in giro per il mondo, in grado di soddisfarlo. Anche se prendesse Mourinho, al primo pareggio e alla prima sconfitta troverebbe sempre il modo per fargli la guerra. Mediatica, sia chiaro.

L’errore di Zamparini è stato quello di aver licenziato Delio Rossi immaginando che un altro tecnico gli avrebbe risolto in poche ore qualsiasi problema. Facendo di una squadra talentuosa ma giovane, comunque capace di conquistare 40 punti, un gruppo competitivo. Zamparini ha chiamato Cosmi, si è pentito alla seconda uscita (Marassi, contro il Genoa) e in quel momento ha pensato di riproporre Delio. Lo avrebbe fatto se il Palermo non avesse battuto il Milan, ha aspettato il terzo tonfo – le famose rovine di Catania – per esibirsi.

A me piacciono gli allenatori che ci mettono la faccia e che denunciano presunte ingerenze quando si verificano. Se davvero Cosmi ha subito le pressioni di Zamparini a poche ore dal derby, avrebbe dovuto dimettersi lasciando il mandato e i soldi. Altrimenti, silenzio. Ma evidentemente Cosmi, che non ha avuto lo scrupolo di rifiutare un impegno per poche settimane, ha pensato soltanto alla necessità di tornare in pista. Avrebbe dovuto fare come Franco Colomba che ha detto sì al Parma, ma prima si è fatto garantire il contratto – che aveva a Bologna – fino al 30 giugno 2012. Dice il saggio: rispettare se stessi è la cosa più importante, molto più del desiderio di tornare in panchina a prescindere.

Stavolta sto con Zamparini che poche volte mi ha convinto negli ultimi due anni, pur riconoscendogli meriti enormi. Che continua a chiedere 60 milioni per Pastore, quando si è accontentato delle briciole per Cavani (17 milioni, pagamento pluriennale). E che magari adesso supplicherà invano Delio Rossi a firmargli il rinnovo per qualche altra stagione, non mi sorprenderei. Cosmi ha sprecato una grande occasione. Padrone di accettare un mandato per poche settimane. Ma parlare dopo l’esonero, senza denunciare prima eventuali ingerenze, è ancor più imperdonabile.