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Ranieri e Mazzarri: che storie

Pubblicato il 22 settembre 2011 alle 14:30:52
Categoria: Serie A
Autore: Redazione Datasport.it

E’ stato un mercoledì ricco di adrenalina. Sorprese su sorprese: il Bologna che ha strappato il primo punto, la Juve che si è fermata con Vucinic in vena di ingenuità (un giallo inutile per proteste, un cestino in testa per festeggiare il gol e, per rischiare il bis, il secondo cartellino per un fallo gratuito). Ma i protagonisti della giornata sono stati due: Claudio Ranieri (pur senza andare in panchina) e Walter Mazzarri (in negativo). Vediamo perché.

Claudio da Testaccio si è fatto un bel regalo per i 60 anni che festeggerà il prossimo 20 ottobre: l’Inter. Un regalo che potrebbe essere il coronamento di una carriera comunque di prestigio: quando alleni Chelsea, Napoli, Juve e Roma non puoi dire di aver portato a casa un bottino misero. Ranieri è la persona giusta in casa Inter. E il biennale mette fine all’eventuale equivoco di sempre: faccio un anno di contratto e poi vado a caccia della guida giusta. I nerazzurri non possono permettersi di rinviare, devono cercare il meglio da subito. E Moratti lavori per ridare credibilità alla società: situazioni improvvisate, uomini mercato insufficienti negli ultimi anni, troppa gente che interferisce e che condiziona pur non avendo dimostrato di essere dirigenti di spessore. Grave l’episodio di lunedì sera: Forlan e Sneijder a fare un giro in discoteca, a 48 ore scarse dalla partita di Novara. Una situazione resa pubblica, con tanto di testimoni, tuttavia passata inosservata e che il club non ha gestito come avrebbe dovuto.

L’autogol di Mazzarri è clamoroso. Ed è sembrato un delirio di onnipotenza, della serie: "vi voglio dimostrare che il Napoli sono io, rappresento il valore aggiunto indipendentemente dai singoli". Se non lo avesse pensato, non si sarebbe esibito nella scelta peggiore: fuori gran parte dei titolari, compresi Cavani, Hamsik e Inler; difesa a tre scompaginata con Aronica – solitamente impiegato a sinistra – nel ruolo di centrale con inevitabile disorientamento di Fideleff e Fernandez che mai avevano giocato in coppia. Mazzarri è un ottimo allenatore, ma capisca che il Napoli non ha bisogno del suddetto delirio di onnipotenza. In un campionato così equilibrato, facendo le cose normali si sarebbe potuto trovare con sette punti più del Milan dopo tre giornate: un evento assolutamente non pronosticabile quindici giorni fa. Il Napoli conta molto più del super ego di Mazzarri: teniamone conto la prossima volta.