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Tanti messaggi, soprattutto privati, per chiedermi: ma Leandro Damiao è quello che abbiamo visto ieri sera in Brasile-Bosnia, impacciato e isolato, quasi fuori dagli schemi e mai incisivo? No tranquilli, Damiao non è quello, non potrebbe essere quello: una prestazione così deludente giustificherebbe la reazione di chi sostiene che spesso i talenti sudamericani vengano sopravvalutati. Ma sarebbe una chiave di lettura ingenerosa, da prevenuti. Oppure da invidiosi.
Dovremmo innanzitutto considerare in quale contesto tattico ieri sera Damiao ha giocato. Un 4-3-3 che Ronaldinho avrebbe dovuto accendere soltanto sulla carta (ma come si fa a puntarci ancora?) e che ha visto Neymar sacrificato. Non a caso la situazione è leggermente migliorata quando il padrone del vapore ha finalmente deciso di sganciare Ganso e Lucas, rinunciando a Damiao quando avrebbe dovuto scortarlo meglio - assistendolo di più - nella prima ora abbondante di gioco.
Tutti i club, Juve compresa, che hanno mandato dirigenti e osservatori a San Gallo per verificare le qualità di Leandro non devono sentirsi delusi. Anzi, magari un po' risollevati perché una grande prestazione avrebbe fatto lievitare la quotazione - già esagerata - di Damiao. Neanche l'Internacional sa quanto vorrebbe ricavare da quest'operazione: basterebbero trenta milioni, dalla Russia e dalla Spagna (non i top club) si sono già mossi, però i brasiliani hanno preso tempo. Non avrebbe senso dare la precedenza a qualcuno quando la vicenda è in evoluzione.
Siccome la Selecao è un cantiere, occhio agli inganni. E a test che assomigliano a trappole, come quello di ieri. Damiao andrebbe studiato dal vivo per quattro o cinque partite consecutive, l'auspicio è che i migliori club europei lo abbiano già fatto. In caso contrario, si tratterebbe di un'incredibile occasione sciupata. Al termine di quello studio, si entrerebbe nell'ordine di idee che oggi Damiao è un potenziale attaccante da ciclo vincente. Da prendere subito, chiaramente chiedendo qualche sconto all'Internacional per evitare che l'asta raggiunga valutazioni inaudite.
Morale: Leandro val bene un'indagine approfondita. Esattamente come non avevamo bisogno di quei dieci minuti per capire che Lucas Moura è un fantastico "cavallino". Ma questa è un'altra storia, pur sempre a colori.