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Editoriale: Milan, in nome della figlia

Pubblicato il 21 aprile 2011 alle 10:57:43
Categoria: Calciomercato
Autore: Redazione Datasport.it

Barbara Berlusconi nel Cda del Milan. Era scritto. I maligni diranno: certo, era scritto da quando esce con Pato. Maligni, appunto. Era scritto perché la ragazza si era avvicinata al club in tempi non sospetti e stava decidendo cosa fare da grande. Dice Piersilvio, il fratello maggiore: “Sono contento per Barbara. Ha passione, il nuovo lavoro le piace, le auguro le migliori fortune”. C’è la benedizione di Silvio, chiaramente. E questa notizia permette di immaginare i prossimi 25 anni firmati Berlusconi: se il Milan dovesse conquistare il 70 per cento dei trofei che ha messo in bacheca nei primi 25 anni, sarebbe un successo. E sarebbe bello se, dopo aver ipotecato uno scudetto che manca da troppo tempo, ci fosse l’opportunità di lucidare nuovamente la Champions. La famosa coppa dalle Grandi Orecchie, da sempre le preferita di Galliani e soci.

Il Milan chiude il bilancio con una perdita di circa 70 milioni, una sessantina in più rispetto all’ultima proiezione. La spiegazione è semplice: il penultimo giro di carte aveva consentito di arrivare quasi al pareggio grazie alla cessione di Kakà. L’ultimo giro di carte non ha previsto simile vantaggio, era normale il rosso. Ma non è un rosso allarmante, anche se il Milan vuole prepararsi bene al fair play finanziario, perché ci penserà Silvio a mettere tutto a posto. Fossi un tifoso rossonero, non sarei preoccupato per il futuro: il Milan continuerà ad investire e a costruire squadre di prestigio. Il passaggio fondamentale è il prossimo, mi riferisco ai contratti in scadenza di molti big: risparmiare sul lordo sarebbe una spinta in più per passare al piano che prevede due-tre innesti freschi per un ulteriore decollo.

Barbara Berlusconi nel Cda del Milan è l’ennesimo segnale, l’ulteriore conferma, delle grandi dinastie nel calcio. All’insegna della continuità di famiglia. Massimo Moratti ha promosso Angelomario detto Mao e Giovani “Gigio” nella stanza dei bottoni dell’Inter. Andrea Agnelli è il presidente della Juve, nella speranza di tornare presto ai risultati e al prestigio del passato. Insomma, dalla storia al futuro il passo è breve, nel segno della continuità. A Udine c’è il figlio di Gianpaolo Pozzo, l’eccellente Gino. A Napoli De Laurentiis magari presto responsabilizzerà sempre più Edoardo.

Mancava una presenza femminile. Ci ha pensato il Milan: in nome della figlia.