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Editoriale: Mazzarri-Guidolin, volare

Pubblicato il 23 marzo 2011 alle 08:36:28
Categoria: Serie A
Autore: Redazione Datasport.it

No, non deve essere un’ossessione. Oppure un incubo. Oppure chissà cosa. Napoli e Udinese vedono lo scudetto. Lo vedono, ma non sanno se potranno acciuffarlo. Lo vedono e lo sentono, malgrado le comprensibili frenate dialettiche più di Guidolin che di Mazzarri. Studiato il calendario, si arriva alla conseguenza - molto logica - che in un campionato così può davvero accadere di tutto. E che le squadre più in forma oggi sembrano proprio Napoli e Udinese. Autorevoli, brillanti dal punto di vista fisico, senza le pressioni e le tensioni di Milan e Inter.

Una delizia, qualcosa che aiuta ad uscire dal solito cliché: Allegri o Leonardo, Leonardo o Allegri, chi porterà a casa il titolo? Mazzarri è a tre punti da Allegri. Guidolin a sei. E l’ultima giornata prevede quello che potrebbe essere uno spettacolare scontro diretto: immaginate se la banda Friuli mantenesse l’attuale condizione e sfidasse il Milan con due o tre punti di ritardo. Immaginate se la settimana prima il Napoli incrociasse l’Inter in posticipo con lo stesso ritardo. Immaginate anche se Allegri e Leonardo fossero primi o secondi, ma con un minimo fazzoletto di punti di vantaggio sulle altre due, con appena un paio di giornate da giocare e con i suddetti scontri diretti in programma. Sarebbe fantastico.

Il Napoli ha centrato la missione: si sintonizza su un progetto che sembrava impossibile, accarezza un sogno intanto per blindare la Champions. Meglio fare i calcoli e le proiezioni su chi sta tre punti davanti, piuttosto che mettersi a controllare la posizione di chi agisce alle spalle e intenderebbe rimontare. Aiuta molto, si chiama allenamento alla vittoria. E poi, diciamolo chiaro: se il Napoli non vincesse lo scudetto, nessuno monterebbe processi. A maggior ragione nel caso in cui arrivasse almeno terzo. E con quei tre scatenati lì davanti qualsiasi Pordoi potrebbe essere scalato con un rapporto agile e senza avvertire fatica.

L’Udinese ha inserito un pilota automatico tale da poter stupire ancora. Ha imparato ad essere cinica, vedi recenti vittorie su Bari e Catania. In casa non scialacqua, qualche volta riesce a calcolare. In trasferta si esalta perché quando ha un metro di spazio spesso diventano dieci. I due assatanati, Di Natale più Sanchez, rappresentano un assegno in bianco da riempire con facilità: basta che Guidolin metta la cifra per passare all’incasso. La cosa peggiore sarebbe studiare tabelle, capire come e quando perfezionare l’aggancio. L’Udinese va bene così: libera e bella.

Da Mazzarri a Guidolin: saranno otto giornate da raccontare. E forse da tramandare.