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Editoriale: la passione di Conte

Pubblicato il 17 luglio 2011 alle 10:43:30
Categoria: Calciomercato
Autore: Redazione Datasport.it

Antonio Conte ha perso la voce già dopo un paio di allenamenti. Figuriamoci alla prima partitella: insignificante per il popolo juventino, fondamentale per lui. E’ una sua caratteristica: non esiste differenza tra partite amichevoli e gare di campionato, per Conte è la stessa cosa. Ci mette sempre una grande passione, stavolta qualcosa in più perché allenare la Juve è stato il sogno della sua vita calcistica. Un sogno che ha realizzato forse in anticipo rispetto alle previsioni, bruciando le tappe tra Bari e Siena. Avrebbe potuto sbarcare a Torino già dopo la promozione ottenuta in Puglia, ma probabilmente non erano maturi i tempi. Stavolta ci è arrivato al termine di una fantastica cavalcata a Siena, concorrenza staccata e promozione ottenuta al galoppo, senza il minimo dubbio.

Adesso Antonio ha un’adrenalina esagerata. Ci tiene da morire, non vuole sbagliare, è attento ai particolari, cura i dettagli come se fosse il primo giorno di scuola. E per questo merita di essere scortato. Quando gli dicono che sta arrivando Pepito Rossi frena, non intende parlare di gente che deve ancora indossare la maglia della Juve, forse scottato da una serie di operazioni che non sono andate in porto.

Conte va aiutato, capito, coccolato. Ci tiene a sottolineare che il 4-2-4 sbandierato dai media non è altro che un semplice 4-4-2. Tanto semplice non è, la Juve praticherà un 4-4-2 molto mascherato, molto offensivo, di sicuro a trazione anteriore. Bisogna conoscerle le squadre di Conte: gli esterni sono fondamentali, una base imprescindibile. Nel senso che puoi avere i migliori attaccanti in circolazione sulla faccia della terra, ma senza gente in grado di macinare gioco sulle fasce è difficile fare strada. Ecco perché dopo aver agganciato Rossi, dopo aver preso magari Vidal, sarebbe il caso di concentrarsi su quella zona del campo. Krasic e Pepe non bastano, nel suo passato Conte ha dimostrato di alternare almeno quattro o cinque pedine nella stessa partita. Dunque, vada per Bastos se la trattativa è davvero in dirittura d’arrivo. Senza fermarsi a Bastos: serve almeno un altro interprete di spessore per consentirgli di non adattare (Quagliarella defilato sarebbe un mezzo suicidio), ma di schierare specialisti purissimi e in grado di leggere nel migliore dei modi i nuovi schemi.

La passione di Conte merita di essere tutelata. Così la Juve avrà risolto, almeno sulla carta, gran parte dei problemi.