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Effetto Montella. Che poi non sarebbe effetto Guardiola, non esageriamo con i paragoni spesso improponibili. Vincenzino Montella è una cosa: ha preso la Roma, le ha consentito di uscire dalle sabbie mobili e dalle incertezze, ha permesso di continuare a lottare per il quarto posto. Soprattutto ha ridato al gruppo la serenità e l’armonia smarrite strada facendo. Guardiola è un’altra cosa: intanto allena il Barcellona, ha vinto e ha convinto, ha aperto un ciclo e chissà quando sarà sazio. Quindi, piano con i paralleli assurdi.
Ma evidentemente è un sistema che piace alle società. E che può diventare un lasciapassare per il futuro. Ci sono i traghettatori, allenatori esperti, che siglano contratti per tre mesi senza porsi il problema della continuità del progetto. E che non si rivolgono una domanda, la seguente: ma se il presidente poi decide di non confermarmi, è giusto accettare al buio senza avere un minimo di garanzia sul futuro? Infatti, oggi Mutti non è così convinto (anzi) di restare a Bari. Cavasin immagina che non sarà semplice allenare la Samp anche nella stagione 2011-2012. Cosmi ha confessato che probabilmente sarebbe stato esonerato in caso di sconfitta contro il Milan. Quindi, è la conferma di un pentimento: errore autentico aver accettato senza un contratto di almeno un anno e mezzo.
L’effetto Montella si nota nelle categorie inferiori. Prendete il Padova: ha deciso di esonerare Calori, non ha incassato il sì di Colomba, ha sondato senza convinzione altre soluzioni. E poi ha deciso di affidare temporaneamente la squadra ad Alessandro Dal Canto. E quel temporaneamente si è trasformato in un’idea fissa: vittoria a Pescara, pareggio con l’Atalanta, quattro punti quasi insperati che consentono di respirare. E fiducia a un ex difensore che ha restituito armonia al gruppo.
In Prima Divisione avanza Davide Dionigi, un coetaneo di Montella, fino alla scorsa stagione attaccante dell’Andria. E il Taranto ha pensato a simile svolta addirittura tre mesi prima della Roma. Per Dionigi un’importante carriera di attaccante alle spalle, quindi la decisione di cimentarsi da allenatore. Chiamato da D’Addario a salire sul treno in corsa, ha rigenerato il Taranto, ha riacceso l’entusiasmo, ha battuto la Nocerina che non perdeva da una vita, ha dato un gioco e soprattutto ha consentito un parcheggio fisso nella zona playoff. Dionigi aveva consigliato Sy alla Reggina, a gennaio lo ha voluto a Taranto e lo ha rilanciato in poche settimane.
Effetto Guardiola? Non esageriamo. I gemelli di Montella, una scia da seguire.