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Il mercato è fatto di tante cose, anche di interferenze, nel segno della rivalità assoluta. Prendiamo l'Inter: ha guadagnato una classifica migliore rispetto a un mese fa, non vuole perdere di vista almeno il terzo posto che garantirebbe il preliminare della prossima Champions. E un po' per volta a Massimo Moratti sta tornando la voglia di riaprire la cassaforte. Mancano le prove, nel senso che finora è stato definito soltanto Juan, ma gli indizi sono ottimi e abbondanti.
La specialità della casa? Trasferire sul mercato le rivalità del campionato, le storiche rivalità. Per questo mi è venuto da sorridere quando ho letto che Quagliarella avrebbe potuto lasciare Antonio Conte per raggiungere Milano, sponda nerazzurra. Non esiste la trattativa impossibile, ma bisogna capire i rapporti tra i club. E quindi i margini di manovra per chiudere qualche affare con reciproco gradimento. Nel caso di Quagliarella mi è sembrata, per tanti motivi, una storia complicata.
L'Inter in tutte le mischie. Avrebbe potuto prendere Tevez in altre occasioni: invece non ci ha pensato seriamente, oppure non aveva il posto da extracomunitario libero. Ma Moratti ha acceso i motori quando ha visto che il Milan aveva invitato Carlitos e l'agente. Ha mandato in avanscoperta Branca, ha agito grazie alla sponda dell'amico Mancini e il flirt con il Manchester City ha dato discreti riscontri. Sarebbe quasi tutto a posto se Tevez non si fosse promesso al Milan. E quando l'ultima parola è del diretto interessato che deve scegliere, diventa difficile scardinare la resistenza.
Per Moratti sarebbe un sgarbo straordinario ai cugini: soffiargli Carlitos mentre Galliani ci va a cena nella lontana Rio convinto di averlo un pugno. La risposta migliore dopo aver sopportato il trasferimento di Ronaldo e Ibrahimovic da una sponda all'altra di Milano. Sarà difficile che avvenga per Tevez, ma bisogna sempre pensare a Trapattoni e sentenziare: non puoi dire contratto se non ce l'hai (firmato) nel cassetto.
L'Inter in tutte le mischie. Dopo aver apprezzato Vargas, ma il Napoli aveva un vantaggio troppo importante per il cileno, adesso Branca si è messo sulle tracce di Caceres, il famoso difensore in grado di coprire bene più ruoli. E chi aveva pensato prima degli altri all'uruguaiano del Siviglia? Naturalmente la Juve che stava e sta preparando un ritorno a Torino, convinta che Martin sia di un altro spessore rispetto all'esperienza in bianconero di qualche anno fa. Ballano circa due milioni tra domanda e offerta, Marotta vuole sbrigarsi perché ha capito che l'inserimento dei rivali potrebbe tramutarsi in una clamorosa beffa. E non sarebbe di sicuro una bella notizia.
Io ti faccio in dispetto perché prima me lo hai fatto tu. Sembra una diatriba tra ragazzini viziati e monelli. Invece, è una normale legge: la rivalità non si sviluppa soltanto in campo. Ma anche quando bisogna brindare a un bel colpo di mercato, magari con sorpasso nei pressi dello striscione.