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Bisognerebbe partire da questa premessa: se hai Andrea Pirlo, ancora oggi uno dei migliori al mondo nel ruolo di competenza, dovresti fare in modo di trattenerlo. Questa è la premessa, ma lo svolgimento è diverso. Ovvero: sei Andrea Pirlo, 32 anni oggi, puoi ancora dare tanto, ma i matrimoni finiscono. Se non scatta la molla, se non esiste la convinzione reciproca, è meglio dirsi addio. Come hanno fatto. Un problema economico? Anche, non solo. Il discorso è più ampio.
Non aveva una bella cera Pirlo quando ieri lo hanno pescato dalle parti della sede del Milan per un commento a caldo. Sembrava triste. Si era appena congedato, aveva salutato, non esistevano margini di manovra per una conferma in rossonero. E poi ha mormorato. "Spero che mi rimpiangano". Ho la sensazione che se fosse dipeso da lui, mai sarebbe andato via. E’ vero che dieci anni sono tanti e spesso arriva un bivio. Ma stiamo parlando di un interprete sopraffino, di uno che sarebbe sempre meglio avere dalla tua parte.
Ecco il punto: se il Milan ha deciso di non trattenerlo e di mandarlo indirettamente alla Juve, significa che ha fatto una riflessione profonda. Che si è confrontato con Allegri, alla luce delle ultime scelte dell’allenatore fresco campione d’Italia. E a quel punto l’aspetto economico è passato in secondo piano: non è stato un problema di proposta più o meno bassa (più o meno alta), è stata una scelta tecnica. Ed è doloroso parlare in questo modo di Andrea Pirlo, uno che della tecnica fa la principale virtù. Uno che ha classe persino quando indossa il pigiama e va a dormire. E qui si innesca l’aspetto economico, della serie: io decido di dimezzare l’ingaggio, magari potrei permettermi un’eccezione per Pirlo, ma se il mio allenatore non intende giocare più con il regista classico, inutile insistere. Archiviamola qui, anche se il Milan ci ha pensato dieci volte, anzi cento.
A Pirlo passerà il broncio, ritroverà la giusta cera, la nuova Juve di Conte lo aiuterà a ripartire. Perfetto per il 4-4-2, senza adattamenti tattici o stravolgimenti, nel ruolo che ha sempre adorato. Pirlo fa il Triplete: Inter, Milan e Juve in carriera. La domanda sarebbe: ci sono i presupposti per tornare a vincere subito? Bella domanda, proiezioni in vista, presto avremo altri riscontri.