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Stimo Urbano Cairo come persona e come imprenditore. Nel calcio sta facendo male, malgrado i soldi li abbia investiti (anche tanti) pur di consentire al Torino di recuperare il palcoscenico perduto. La serie A. Ma sinceramente non ci si può comportare come ha fatto il Torino negli ultimi giorni. Esonerando Papadopulo e richiamando Lerda dopo due-partite-due. Non è educativo. Anzi, è lo specchio preciso del nostro calcio a rotoli.
Sette allenamenti: questa la sintesi dell’avventura del Papa in granata. Sette allenamenti, un ritiro alla Borghesiana. Nel bel mezzo le diatribe tra Bianchi e il direttore sportivo Petrachi, tra Bianchi e qualche tifoso. Un caos che neanche se lo avessero fatto apposta sarebbero riusciti a creare più tensioni. L’unico errore che Papadopulo ha commesso è stato quello di accettare la proposta di Cairo per tre mesi e mezzo. Senza opzioni, senza un minimo di vincolo per la stagione 2011-2012. Si è comportato da signore, ha sbagliato.
Vorrei tornare sull’argomento che ho sfiorato in qualche occasione: un allenatore non può dire sì al presidente soltanto perché ti sta offrendo il Torino, oppure un club importante. Deve cautelarsi, deve chiedere un contratto almeno di un anno e mezzo. Così riesce a prevenire eventuali decisioni causate dall’istinto. Anche se, per la verità, la trovata di Cairo più che istintiva è stata abbastanza offensiva. Già, perché non si può dare un calcio (è come se lo avesse fatto…) a un allenatore che si è messo a disposizione senza chiedergli un contratto più lungo e più ricco. Dopo due partite e sette allenamenti. Non sono per le sostituzioni traumatiche, non è giusto richiamare in panchina un attaccante che avevi schierato cinque o dieci minuti prima. Sono per il rispetto. E Papadopulo non l’ha avuto.
Ma è bene che la categoria si dia una mossa. Devono lavorare tutti, quindi non sarebbe logico vietare gli esoneri. Tuttavia il concetto è fin troppo chiaro: Cosmi accetta il Palermo per pochi mesi e magari se non vince con il Milan gli dicono di tornare a casa; Cavasin va alla Samp senza un minimo di garanzia e di prospettiva; il bravo Mutti neanche ha avuto il tempo di arrivare a Bari che ha trovato i nomi dei candidati per la stagione successiva. Gente sotto schiaffo, che non meritava di esserlo. E che ha fatto poco, praticamente nulla, per evitarlo.