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Il Brasile fuori dalla Coppa America. Il Brasile dopo l’Argentina. Entrambi a casa, entrambi eliminati. E’ la conferma che quando bisogna vincere ci vuole molto più del semplice talento. Occorrerebbe l’organizzazione tattica, qualche cambio felice, selezionatori ispirati.
Mi fanno sorridere quando dicono: “Il Brasile ha giocato una grande partita ma non è stato concreto”. Come se la concretezza fosse un optional, un riempitivo, qualcosa da mettere in secondo piano. La poca concretezza di attaccanti tecnici (ma cosa si è fumato Pato? Ma perché Neymar non è sempre continuo?) è un discorso che fa pensare e non poco. Sarebbe come se un sarto fosse bravissimo nella teoria e poi consegnasse un vestito improbabile. Il Brasile ha avuto sette-otto-nove occasioni importanti contro il Paraguay e non le ha sfruttate. E’ indifendibile. Così come non mi sembra un gran profeta Mano Menezes: a ridosso dei probabili rigori ha escluso Neymar, Ganso e Pato. Magari qualcuno avrà avuto problemi fisici e piccoli acciacchi, ma su quel terreno indegno gente più tecnica sarebbe servita per calciare meglio da metri undici. Magari il Brasile avrebbe perso lo stesso, però in qualche modo si sarebbe cautelato.
Mi chiedono di Ganso. E non posso che rispondere così: non mi è piaciuto. Troppo statico, troppo lento. Ottima tecnica, si capisce, però in Europa ci vuole altro. Bisogna essere più dinamici, maggiormente nel vivo. Può darsi dipenda dal grave infortunio di qualche tempo fa, ma per me la Coppa America era soprattutto Ganso. Ovvero, farmi un’idea chiara e precisa. Se il Milan stravede avrà i suoi motivi, tuttavia in Libertadores mi aveva lasciato altre tracce, altre sensazioni. Vorrei rivederlo, ma essendosi alzata la valutazione sarà difficile per Galliani chiudere rapidamente. Nella speranza che la Coppa America non abbia dato il colpo di grazia.
Se volessimo parlare dell’Argentina il discorso non cambierebbe di molto. Messi al trenta o al quaranta per cento del potenziale, Batista che non mi sembra né meglio né peggio di chi lo ha preceduto, equivoci tattici che non si risolvono. Gente che dovrebbe restare a casa e che invece va in campo; gente che dovrebbe essere lì e che è rimasta a guardare.
Siamo al solito film: quando parte una grande rassegna Brasile e Argentina hanno il pronostico e il vento a favore. Probabilmente li stiamo sopravvalutando.