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Editoriale: beato chi riesce a cedere

Pubblicato il 25 luglio 2011 alle 10:19:15
Categoria: Calciomercato
Autore: Redazione Datasport.it

Con l’aria che tira, il comandamento è: beato chi ha un direttore sportivo capace di cedere e di sfoltire un organico extralarge. Acquistare è semplice: lo farebbero tutti. Basta avere un budget importante e il via libera di qualsiasi presidente. Sarebbe importante acquistare un Pastore a sei-sette milioni per piazzarlo a 40. Oppure un Sanchez alle stesse condizioni. Ecco, l’Udinese è maestra sotto questo punto di vista: sa prendere talenti a costi minimi, dopo un paio di anni li mette sul mercato per plusvalenze straordinarie. Il Chievo ha ingaggiato Constant per un pugno di noccioline, quando in pochi lo avevano ammirato nella serie B francese. Sono bastati pochi mesi per alzare un’asta e mandarlo al Genoa.

Un direttore sportivo guadagna bene, spesso benissimo. Ma la mia teoria, da sempre, è che dovrebbe avere un ingaggio nettamente superiore in rapporto alle cessioni che riesce a perfezionare. Occupiamoci di qualche squadra. Il Palermo ha osservatori incapaci di chiudere operazioni in uscita, ma un direttore sportivo come Sogliano che da quando è arrivato sta cercando di tagliare più rami possibili. In attesa di dedicarsi alla madre di tutte le trattative, quella che prestissimo chiamerà in causa Javier Pastore.

Analizziamo la Lazio: Claudio Lotito ha stupito, ha acquistato tanto ancor prima di cedere, ha voluto consegnare quasi chiavi in mano la squadra a Reja. E’ bello il rapporto tra Lotito e Tare: c’è feeling, nel senso che il diesse ha capito qual è il suo ruolo, esecutore di ordini. Ma adesso deve sbattersi un po’, provvedere a qualche cessione e portare a casa un po’ di soldini. E’ giusto che Lotito chieda otto-nove milioni per Floccari e ne rifiuti due e mezzo per la metà. Il discorso vale per Riccardo Bigon: a Napoli la cassaforte di De Laurentiis è spesso aperta. Adesso bisogna rientrare. Dopo la cessione di Sosa al Metalist e qualche rescissione (Amodio e Bucchi) sarebbe importante non dare Rinaudo e Mannini in prestito pur di liberarsi di un contratto. In fondo, il Bologna ha chiesto una barca di soldi per la cessione di Britos. E anche la Juve non può scherzare: Felipe Melo ha un ingaggio oneroso che il Galatasaray ha ereditato, in questo caso può andare bene una minusvalenza di quasi il cinquanta per cento rispetto ai 25 milioni investiti per prenderlo dalla Fiorentina. L’importante è non esagerare con i saldi.

Beato chi riesce a cedere: svegliamo con un triplo caffè i direttori sportivi che dormono.