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Editoriale: B come sballo, oltre i veleni

Pubblicato il 6 giugno 2011 alle 12:00:26
Categoria: Calciomercato
Autore: Redazione Datasport.it

Due semifinali bellissime. Dieci gol, pareggi spettacolari: 3-3 a Varese, 2-2 a Novara. Emozioni come si non vedeva da tempo, Sannino e Atzori che avrebbero meritato come Dal Canto e Tesser di andare in finale per staccare il tagliando serie A. Sarà Novara-Padova, primo atto giovedì all’Euganeo, ritorno domenica al Piola. Dobbiamo dirlo: mai come stavolta avevamo bisogno di due grandi partite, di uno spettacolo da serie A. Dovevamo rifarci la bocca e dimenticare, almeno per una notte, lo scandalo che sta inquinando tutto. Le scommesse, tesserati coinvolti, situazioni in divenire che non promettono nulla di buono. Funziona sempre così: cinque-dieci-quindici pecore nere che rovinano il lavoro di tanti dirigenti e la passione della gente. E minano paurosamente la credibilità di un movimento che è stato in passato travolto da mille scandali. E che fatica a rialzarsi.

Non voglio tirare conclusioni, non mi spettano. Ma penso al presidente Percassi, agli sforzi che ha fatto per mettere su uno squadrone, al coinvolgimento della gente, alla passione di un popolo. Campionato dominato, promozione strameritata. E poi… E poi neanche il tempo di convocare oltre 50mila bergamaschi in piazza che scoppia lo scandalo, le intercettazioni, la figura del capitano-simbolo Doni al centro. Ripeto, non tiro conclusioni, non mi compete, aspetto. Ma mi chiedo: perché? Penso al Siena, all’impegno di Mezzaroma, al lavoro di Conte, a una squadra che ha onorato al massimo producendo calcio-champagne. Invece leggo, leggo, leggo. E se fossi un tifoso del Siena, mi porrei la domanda: possibile tutto questo? Già il semplice fatto che se ne debba parlare, che ci si senta anche minimamente nell’occhio del ciclone.

Seguo la serie B da sempre, da oltre vent’anni. E’ un campionato che adoro perché propone giovani, talenti, sconosciuti che diventano piccoli campioni. E spesso quelli della serie A neanche se ne accorgono, snobbano. E non di rado mi è successo di sentirmi porre la domanda: “Ma è davvero bravo quell’attaccante che l’anno scorso giocava in B”. Come è davvero forte? Sarebbe bastato seguirlo, mica è un campionato che si gioca in Papuasia o in Indonesia.

Vorrei ringraziare Giuseppe Sannino, Gianluca Atzori, Alessandro Dal Canto e Attilio Tesser per la serata che ci hanno regalato ieri. Spensierata, di calcio puro. Ho elencato prima i nomi degli sconfitti che avrebbero meritato lo stesso premio di chi è andato in finale. Avevamo bisogno di una notte così. Sperando di spazzare via chi ci ha intossicato l’ennesima estate.