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No, non è giusto giudicare la Roma americana poco dopo metà maggio. Perché il mercato è partito adesso, perché bisogna dare tempo. Ma ci sono alcune cose che non convincono. Oppure che convincono poco. Attenzione, stiamo parlando della Roma, non di una realtà qualsiasi. E partendo dal presupposto che l’era Sensi ha regalato momenti bellissimi sarebbe il caso di avere le coordinate giuste.
Prendere Walter Sabatini è stata una scelta corretta. Stiamo parlando di un direttore sportivo che ha fatto la gavetta, che studia e respira calcio quasi come le sigarette che fuma, che va spesso in giro per il mondo a caccia di talenti, che non si ferma per mezzo minuto. Il Palermo si è pentito e forse si pentirà sempre più di averlo perso. Ma Sabatini è una macchina dalle mille marce che va lanciata sull’autostrada senza “se” e senza “ma”. Invece, si è insediato e deve capire bene il budget. Deve gestire vicende scottanti e il suo capo è in America. Aspettava Franco Baldini, non lo avrà prima di settembre-ottobre. Sotto contratto ci sono Pradè e Bruno Conti, rispettabili professionisti non scelti dalla nuova proprietà. Sta per arrivare Fenucci come direttore amministrativo, ma bisogna chiarire bene alcuni concetti. Insomma, troppi balletti.
Capitolo allenatore, un altro mistero. Si è passati dai nomi roboanti (Ancelotti) o affascinanti (Villas Boas) ad altri obiettivi rispettabili quanto si vuole, ma non dello stesso livello. E credo che Sabatini non abbia colpe. Adesso sale Pioli perché Deschamps è indeciso e magari se lasciasse Marsiglia preferirebbe andare in Inghilterra, anche se non fosse il Chelsea. Si seguono profili interessanti come Garcia del Lilla, ma in ogni caso si naviga a vista. C’è voluto un supplemento di indagine per decidere di congedarsi da Vincenzo Montella, a lungo sul punto di essere confermato (qualcuno aveva certezze in tal senso). Insomma, consentiamo a Sabatini di andare sulle traiettoria giusta, altrimenti si fa dura.
Un’ultima cosa: vengono accostati alla Roma nomi improbabili. Dicono: siccome la proprietà è americana, largo a un paio di specialisti provenienti dagli States. E vai con Donovan o Dempsey. Con tutto il rispetto, cerchiamo di mettere ordine. Stiamo parlando, vorremmo parlare, di grande Roma. E ancora non l’abbiamo vista.