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Editoriale: Nilmar, l’Italia vietata

Pubblicato il 31 luglio 2011 alle 10:48:48
Categoria: Calciomercato
Autore: Redazione Datasport.it

Sembra una maledizione: Nilmar e l’Italia, non si fa. Non si può fare, una salita maledetta, qualcosa di inaccessibile. Ci ha pensato negli ultimi giorni Walter Sabatini, che cerca il sostituto di Vucinic, ormai promesso sposo della Juve. Ma il presidente del Villarreal ha detto chiaro e tondo che Nilmar è incedibile. Chi lo volesse, dovrebbe pagare la clausola: fine delle trasmissioni. Sabatini c’è rimasto un po’ male, gli hanno chiuso l’ennesima porta in faccia. Eppure avrebbe fatto fuoco e fiamme per ingaggiarlo già a Palermo, quando filava d’amore e d’accordo con Zamparini. Anche in quel caso fu costretto ad arrendersi, valutazione troppo alta.

Ma la maledizione di Nilmar legata all’impossibilità o quasi di sbarcare in Italia è retrodatata. Nel febbraio del 2007 era stato praticamente preso dall’Inter, giocava nel Corinthians, era un attaccante di sicura prospettiva. All’improvviso il dramma: stava provando le nuove scarpe Nike contro il Palmeiras, si piantò sul terreno dopo un movimento falso, rottura del ginocchio. Un disastro. Riuscì a guarire e a liberarsi grazie alla legge Pelè, ma l’Inter non se la sentì di affondare, entrò in scena l’Internacional di Porto Alegre e lo riportò a casa a paramero zero. Un affare? No, qualcosa in più… A quel punto Nilmar dimostrò tutta la sua classe, e la valutazione andò subito in doppia cifra, fino a quando il Villarreal non trovò l’accordo per circa 14 milioni. Circa il triplo rispetto alle condizioni di pochi anni prima, a conferma che Nilmar andava preso all’alba della carriera. Quando si notavano in modo nitido e cristallino qualità superiori alla media.

Prima ancora che sbarcasse in Spagna, ci fu un serio tentativo del Napoli – sotto i consigli di Careca – che non andò in porto. E così per Nilmar la maledizione si materializzò: lui in serie A ci sarebbe venuto e ci verrebbe volentieri, soltanto che c’è sempre qualcosa che non quadra. A Napoli sarebbe stato perfetto: ha la classe, la tecnica e il carisma per infiammare una piazza così calda. Per questo e altri motivi il presidente del Villarreal preferisce tenerselo stretto. Nilmar non si tocca.

Italia vietata: prima l’Inter, poi il Napoli adesso la Roma. Sarebbe bello, un giorno, vederlo dalla nostre parti. Quando? Chissà, non è detto che quel giorno arrivi. Sembra una maledizione.