Cosa aspettarsi dal ritorno di Ibra al Milan?

Pubblicato il 17 novembre 2023 alle 12:11
Categoria: Notizie Calcio
Autore: Redazione datasport.it

 

Cosa aspettarsi dal ritorno di Ibra al Milan?

 

Con un avvio di campionato che sembrava alla portata del Milan di Pioli, si è dato inizio a un nuovo capitolo della Serie A. I rossoneri hanno iniziato a macinare punti senza troppe difficoltà con Bologna, Torino e Roma. La musica è però cambiata dopo il derby con l’Inter di Simone Inzaghi, che ha rifilato agli uomini di Pioli un durissimo 5 a 1 per i nerazzurri.

 

Da quel momento risultati altalenanti tra vittorie sofferte e pareggi. È servita però la sconfitta interna con la Juventus per accendere un vero e proprio campanello d’allarme. Se già la società del Milan stava cercando di trovare una soluzione dopo i primi scricchiolii con l’Inter, ora è letteralmente scesa in campo per risolvere la vicenda.

Pioli is not on fire

Neanche il più grande amante delle scommesse Italia avrebbe mai immaginato cosa sarebbe accaduto in pochi anni al Milan. Il pubblico in delirio che dal cuore del tifo rossonero intona “Pioli is on fire” facendo ballare l’intero stadio, sembra ormai un antico ricordo. Anzi, per alcuni l’allenatore del Milan è uno dei grandi problemi da risolvere, soprattutto dopo il 5 a 1 per l’Inter.

 

Dunque Pioli is not on fire, potremmo dire, e quel fuoco che riusciva a trasmettere ai giocatori si è ormai spento. Facciamo però un passo indietro.

 

È il 22 Maggio 2022 e il Milan di Pioli sta cucendo sul proprio petto il diciannovesimo scudetto. Tifosi in festa, giocatori che corrono all’impazzata sul prato verde e la dirigenza che si porge reciprocamente i complimenti. Un anno dopo, Luciano Spalletti alla guida tecnica del Napoli regala ai partenopei il loro terzo scudetto dopo 33 anni.

 

Cosa è accaduto durante il 2023? Certo, il Napoli, trainato dai Gol di Osimhen e le scorribande di Kvaratskhelia, ha meritato di conquistare il titolo, ma cosa è successo ai rossoneri? La domanda sorge spontanea dopo che a fine campionato da Milano partono due nomi importanti: Paolo Maldini, direttore sportivo in carica dal 2018, e Sandro Tonali, stella del Milan e della Nazionale.

  

     Certi amori fanno giri immensi

Con l’addio di Maldini, mai specificato il motivo, si è da subito sentito un forte odore di divergenze con il resto della dirigenza, e anche con quello di Tonali qualcosa nei rossoneri cambia. Il Milan piomba comunque sul mercato per cercare di ricostruire una squadra competitiva e vincente, ma il progetto sembra che abbia problemi a decollare.

 Da qui la soluzione della nuova dirigenza: richiamiamo Ibrahimovic. Quella che sembra una semplice operazione nostalgia, o simpatia per chi vuole, ha delle radici ben profonde. Il campione svedese starebbe trattando con il Milan per un ritorno in campo, essendosi lui mai effettivamente ritirato dal calcio giocato.

 Il motivo è molto presumibile. Ibra è stato il giocatore chiave che a suon di gol, e con un mix di esperienza e carisma, ha aiutato Pioli a compattare un gruppo che poi sarebbe andato a vincere il diciannovesimo scudetto. Il nuovo progetto che ha intesta la dirigenza rossonera è quello di riportare Ibra in campo, o meglio a bordo campo, così da trasmettere un po ' di sano spirito milanista nella nuova rosa.

  Operazione nostalgia o carta vincente?

Certo, ai più sentire di nuovo il nome di Ibra fa storcere un pò il naso. Il campione non si discute è chiaro, ma dall’alto dei suoi 42 anni la sua forma fisica creano non pochi dubbi. naturalmente il Milan lo vuole come uomo spogliatoio, anche perchè sono pochi i giocatori che affronterebbero Ibrahimovic in un faccia a faccia. È un uomo che sa mettere pressione sia per la sua storia, per le sue vittorie, per la sua straordinaria carriera e per il suo temperamento.

D’altronde anche Max Allegri, in una conferenza che tenne qualche tempo fa quando si era preso un periodo di pausa dal calcio, descrisse Ibrahimovic come un leader dello spogliatoio. Indicandolo come uno dei punti di riferimento insieme a Pirlo, Nesta e Gattuso.