Champions League, Sarri: "Voglio vedere una mentalità vincente"

Pubblicato il 20 novembre 2017 alle 16:40:53
Categoria: Notizie Champions League
Autore: Piergiuseppe Pinto

Dentro o fuori. E' questa l'aria che si respira nella conferenza pre-match di Sarri, con il suo Napoli chiamato alla vittoria a tutti i costi contro gli ucraini dello Shakhtar Donetsk. Il tecnico partenopeo è lucido nell'analizzare la partita e quello che deve essere l'atteggiamento della sua squadra: "La situazione di classifica è difficile, c'è un piccolo spiraglio che si intravede e dobbiamo provare a spalancarlo e ad entrarci dentro - sottolinea in conferenza stampa -. Non è il momento di fare calcoli ma di giocare con determinazione, cuore ed anima perché non possiamo rischiare di lasciare la Champions senza aver dato tutto. Con il Milan abbiamo corso tanto ma anche domani mi aspetto una partita vibrante contro una squadra che gioca un calcio pericoloso e cui dovremo forse concedere degli spazi".

Squalificato Koulibaly, Chiriches è in vantaggio per sostituirlo nel ballottaggio con Maksimovic. Per il resto, probabile l'utilizzo di Zielinski nei tre di centrocampo, da valutare le condizioni di Mario Rui: "Vedremo se sarà in grado di recuperare - prosegue Sarri -. Hamsik fuori inizialmente? Lui è un fuoriclasse assoluto, può avere periodo in cui non rende al 100% e ora non è nel suo massimo splendore, ma io lo sosterrò in maniera totale. L'avversario di domani è temibilissimo, lo Shakhtar ha un allenatore bravo e se facesse il campionato italiano non sarebbero sesti o settimi. Forse tutti, compresi noi, abbiamo sottovalutato questa squadra. Il più pericoloso è Tyson ma mi piace molto anche Fred, certo possiamo fare di più rispetto all'andata".

Infine, Sarri si sofferma sul momento difficile del calcio italiano: "Le dimissioni di Tavecchio? A me la politica sportiva in questo momento non piace. Bisogna fare scelte di campo, a livello di strutture la situazione è drammatica e non abbiamo i presidenti delle due leghe maggiori. È riduttivo pensare di abbassare il numero di stranieri, che non è poi così elevato. È inevitabile una riforma dei calendari limitando le soste e sistemando le nazionali a fine stagione".

Articolo a cura di Davide de Rosa Laderchi