Champions League, dilemma per Salah: l'eventuale finale cadrà durante il Ramadan

Pubblicato il 26 aprile 2018 alle 16:03:38
Categoria: Notizie Champions League
Autore: Marco Corradi

Calcio e religione si incrociano raramente, ma quando tutto questo accade, spesso son dolori: ne sanno qualcosa quei giocatori che hanno visto crollare decisamente il loro rendimento durante il periodo del Ramadan, il digiuno obbligatorio imposto una volta l'anno dalla religione islamica, che impone ai fedeli di astenersi dal mangiare durante il giorno e rifocillarsi solo di notte o dopo il tramonto del sole. A memoria, ricordiamo i casi di Boateng al Milan e Muntari all'Inter, e stavolta la particolare imposizione prescritta dal credo musulmano potrebbe andare a colpire Mohamed Salah. Per una serie di sfortunate coincidenze, infatti, il Ramadan (il mese del digiuno dal cibo, dalle pratiche sessuali e dai vizi fino al tramonto) quest'anno cade in un periodo molto anticipato rispetto al consueto, e durerà dal 16 maggio al 14 giugno prossimi.

Un periodo che andrà a colpire il finale di stagione e la preparazione ai Mondiali di Russia 2018 per tutti gli atleti di religione islamica, ma che soprattutto vede esattamente a metà di quella ''finestra'' temporale la finale di Champions League: l'atto conclusivo della UCL si terrà infatti il 26 maggio a Kiev, esattamente al centro del Ramadan e in un periodo che sarebbe decisamente probante per chi non potrebbe mangiare prima degli allenamenti e delle gare settimanali. E lo sarebbe tremendamente per il Liverpool, che in rosa ha tre musulmani: Salah, Mané ed Emre Can praticano il culto che ha per profetta Maometto, e si ritroverebbero a decidere tra il disputare un'eventuale grande finale di Champions o mettere a rischio la propria integrità e forma fisica praticando il digiuno rituale. Salah stesso si trovò di fronte a questa scelta nel 2014 e nei primi mesi al Chelsea, arrivando a dire che il Ramadan aveva condizionato il suo ambientamento nei Blues, ma dei precedenti potrebbero venire in soccorso ai tre atleti dei Reds: alle Olimpiadi di Rio 2016 gli atleti musulmani di maggior interesse vennero dispensati dal digiuno e autorizzati dagli imam a posticiparlo immediatamente dopo i Giochi. Salah e i compagni dell'Egitto avevano già ricevuto l'autorizzazione dal Gran Muftì locale per interrompere il digiuno nei giorni del raduno pre-Mondiale e completarlo nel periodo seguente alla rassegna iridata, e ora l'egiziano potrebbe chiedere direttamente di posporre l'intero Ramadan ai mesi seguenti (ipotesi remota, Salah è molto religioso): il digiuno non toccherebbe dunque l'eventuale finale di Champions, ma le vacanze e i primi giorni di ritiro in vista della stagione 2018-19. Un aiuto qui e un problema là, e vedremo quale sarà la soluzione adottata da Momo (che sogna il Pallone d'Oro, viste le prestazioni sontuose e i 43 gol in 47 gare) e dai suoi compagni.