Champions: Inter-Schalke 2-5, pagelle. Top e Flop

Pubblicato il 6 aprile 2011 alle 08:16:23
Categoria: Pagelle Champions League
Autore: Redazione Datasport.it

Ecco i Top e i Flop di Inter-Schalke 04, terminata 2-5.

TOP

Jurado: centrocampista dalla buona tecnica. In mezzo al campo fa sia da frangiflutti che da costruttore, lanciandosi anche verso la porta avversaria. In occasione dell'autogol di Ranocchia è lui a mettere in crisi il difensore nerazzurro col suo cross dalla destra, a dimostrazione della buona propensione al gioco d'attacco. Esce nella ripresa dopo un'ora di grande calcio.

Farfan: si prevedeva potesse essere il giocatore più pericoloso dello Schalke 04, così è stato. Per velocità, tecnica ed esperienza è, insieme a Raul, il migliore dei suoi. Entra in quasi tutte le azioni da gol dei tedeschi, risultando decisivo con le sue serpentine e la sua forza fisica. Unica pecca l'ammonizione presa, che lo costringerà a guardare il match di ritorno dalla tribuna, perché squalificato.

Edu: con la doppietta all'Inter scrive il suo nome nella storia. Queste due reti potrebbero voler dire molto per lui e per la sua squadra. L'incredibile approdo in semifinale dello Schalke lo farà ricordare per molto tempo dai suoi tifosi come l'uomo che ha affossato i Campioni d'Europa in casa loro.


FLOP

Chivu: due espulsioni in 4 giorni pesano. Non che prima di essere cacciato la sua prova fosse memorabile, ma il cartellino rosso gli vale la palma del peggiore in campo, sintesi di una serata nerissima per l'Inter.

Ranocchia: l'autogol costa tanto, ma non è per quello che il suo nome entra tra i flop. Lui è più che altro il rappresentante di una difesa nerazzurra che fa acqua da tutte le parte e si fa dominare in lungo e in largo dagli avanti, non certo irresistibili, dello Schalke 04. Le assenze di Samuel e Lucio, l'anno scorso baluardi dell'Inter vincente di Mourinho, purtroppo per il giovane e bravo Andrea Ranocchia, si fanno sentire non poco.

Leonardo: dopo la scoppola nel derby subisce un'altra mazzata. Si attendeva una reazione da parte dei suoi, spinta dalla sua proverbiale allegria e voglia di essere sempre positivo. La sua attitudine al “gioco offensivo” però gli si ritorce contro, perché i problemi evidenziati dalla difesa nerazzurra in questa serata danno l'idea di una scarsa cura alla fase forse più utile nel calcio moderno, quella che il suo “maestro” Mourinho preparava alla perfezione.