Ceccarini rompe il silenzio dopo 20 anni: "Il contatto tra Ronaldo e Iuliano non era rigore"

Pubblicato il 6 aprile 2018 alle 13:57:21
Categoria: Notizie Calcio
Autore: Matteo Sfolcini

Dopo venti anni di silenzio televisivo, Piero Ceccarini ritorna a parlare. L'arbitro protagonista del caso più discusso e controverso della storia recente del calcio italiano, il contatto in area tra Iuliano e Ronaldo in Juve-Inter del 26 aprile 1998, parla in esclusiva a Premium Sport e racconta la sua verità. Una verità destinata a fare nuovamente discutere: "Il mio errore fu non fischiare il fallo di Ronaldo!".

Sul dispiacere di essere ricordato solo per il contatto tra Iuliano e Ronaldo dichiara: “In un certo sì, perché identificarmi solo ed esclusivamente per quell’episodio, non mi fa piacere. Anche perché c’è tutta una vita dietro a una carriera arbitrale”.

Non cambia idea sulla sua interpretazione del controverso episodio: “Immediatamente è stata quella di uno scontro fisico di Ronaldo su Iuliano e non il contrario. Oggi, dopo che è passato molto tempo, confermo che quello che ho visto in campo corrisponde alla realtà delle cose, se si vuol parlare di un contatto fisico. E arrivo a dire che il mio errore è stato quello di non aver dato calcio di punizione a favore della Juventus, perché il fatto di non aver fischiato ha fatto pensare che io abbia visto il fallo di Iuliano e non abbia voluto concederlo. Invece io ho proprio visto il contrario. Se fossimo stati nel basket sarebbe stato fallo di sfondamento di Ronaldo, che poi sono le parole testuali che dissi in campo a Pagliuca”.

Su cosa sarebbe cambiato se ci fosse stata la VAR dichiara: “In realtà la VAR in quell’occasione c’è stata e mi meraviglia che nessuno l’abbia preso in considerazione o abbia fatto finta di niente: in diretta e durante il replay dell’episodio il telecronista di allora, supportato da Collovati e da Chiesa, ex arbitro, ha detto che non era calcio di rigore”.

Sui ricordi di quel pomeriggio e sul comportamento dei vertici arbitrali: “Mi sono stupito più che altro delle proteste piuttosto intense da parte dell’Inter. Ma sono soprattutto dispiaciuto di non aver potuto spiegare la mia versione subito dopo la partita. Non è stato possibile perché gli arbitri vivono in un castello circondato da alte mura: io avevo proposto di fare una conferenza stampa per parlare solo dell’episodio dal punto di vista tecnico, senza fare polemica o entrare in altre questioni, ma la mia proposta non è stata presa in considerazione. Nei giorni successivi, da parte dei vertici arbitrali e dalla Federazione c’è stato un silenzio assordante che mi ha fatto male”.

Su un messaggio da mandare a Moratti, Simoni e Ronaldo dichiara: “Vorrei metterci sopra una pietra tombale, anche se penso non sia possibile. Per me il fatto che quell’episodio abbia fatto perdere lo Scudetto all’Inter è un’interpretazione non veritiera: ho valutato quell’episodio in maniera pulita, cristallina e trasparente. I tifosi dell’Inter possono stare tranquilli, da parte mia non c’è mai stata malafede”.