Caso Nocerina, gli ultrà: "Non abbiamo minacciato nessuno"

Pubblicato il 12 novembre 2013 alle 07:55:21
Categoria: Notizie Lega Pro
Autore: Redazione Datasport.it

Proseguono senza sosta le polemiche relative al caso Salernitana-Nocerina con i giocatori rossoneri che hanno costretto l'arbitro a sospendere la partita per mancanza del numero legale per proseguire l'incontro. L'iniziativa è stata presa dai 'Molossi' dopo l'incontro degli ultras nocerini che non si sono potuti recare all'Arechi di Salerno per seguire la propria squadra in trasferta.

Dopo le dichiarazioni odierne di disappunto da parte del mondo del calcio, è arrivato il comunicato degli ultras rossoneri che si difendono: "Oggi non parliamo ne a nome degli ultras ne a nome della nostra curva sud perchè oggi parliamo a nome di una città la nostra città, perché é la nostra città ad essere stata discriminata dal divieto di recarsi allo stadio Arechi ed è il nome dei nocerini che ora dalla stampa nazionale viene additato come violento teppista terrorista e mafioso - si legge -. Noi non abbiamo minacciato nessun tesserato, anzi abbiamo semplicemente chiesto al nostro mister e ai nostri ragazzi dopo una serie di pacifici incontri che con un gesto eclatante, che facesse parlare l’italia e che scuotesse il sistema, si desse voce all’ingiustizia subita. Un atto di solidarietà, una protesta civile, visto che se avremmo voluto essere davvero violenti ci saremmo recati a salerno malgrado il divieto. E a tutti gli organi di informazione che invece sostengono il contrario li esortiamo a chiedere direttamente ai tesserati della Nocerina Calcio, dalla quale ci aspettiamo come minimo un comunicato che sgombri da ogni ombra e dubbio , le accuse che oggi ci vengono gettate addosso".

E' durissima dunque la presa di posizione dei tifosi nocerini che proseguono: "Purtroppo é più facile gettare fango sugli ultras piuttosto che accettare una scomoda verità, quella che una città abbandonata da ogni difesa delle proprie istituzioni ha trovato protezione ai propri calpestati diritti solo in undici ragazzotti forestieri ma che da oggi diventano immensamente grandi e nocerini a tutti gli effetti per quello che hanno fatto. Chiedetelo a loro se sono stati minacciati, visionate i filmati e vedete se si é trattato di minacce o semplicemente di un sentimento comune di rivalsa da un evidente torto subito".