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Se il Palermo riuscirà a salvare una stagione disastrosa e a mantenere la categoria, il merito non sarà neppure di Walter Novellino. L'ex allenatore di Torino e Livorno, chiamato a risollevare le sorti dei rosanero dopo l'esonero bis di Giuseppe Iachini, paga infatti con l'esonero la terza sconfitta in quattro partite: al suo posto, il presidente Maurizio Zamparini ha richiamato per la seconda volta in questa stagione Davide Ballardini, già al timone dei siciliani dalla 13esima alla 19esima giornata quando raccolse sette punti in altrettante gare di campionato.
Se Zamparini si era a suo tempo scusato con i tifosi, consapevole di essere il primo responsabile di una situazione che dire caotica non basta per rendere conto della realtà, fa di certo discutere la scelta del numero uno rosanero di puntare ancora sul tecnico ravvenate, allontanato dopo la rottura con lo spogliatoio sancita dalle dichiarazioni post Verona-Palermo del di Stefano Sorrentino.
"Siamo andati in campo e abbiamo vinto senza allenatore", disse Sorrentino dando il via al terzo cambio in panchina alla fine del girone d'andata. Annunciato l'arrivo di Guillermo Barros Schelotto, il tecnico argentino non potrà mai sedersi sulla panchina dei rosanero come allenatore, mancando il tesserino per esercitare il proprio ruolo: in campo come dirigente accompagnatore, Schelotto sarà affiancato da Viviani, Bosi e Tedesco prima del ritorno, giusto per tre partite, di Beppe Iachini e, infine, il tentativo Novellino. Adesso l'ennesimo cambio che, conoscendo Zamparini, potrebbe non essere l'ultimo.