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Prima il dolore per la scomparsa di Socrates, uno dei giocatori più amati dai tifosi del Corinthians. Poi la festa per la conquista del quinto Brasileirao, il titolo nazionale. Si è chiusa così una delle giornate più emozionanti e particolari del Timao: ai bianconeri basta lo 0-0 contro il Palmeiras per laurearsi campione del Brasile e onorare così nel migliore dei modi la morte del Dottore Socrates, per anni simbolo della squadra e idolo dei tifosi.
Il match contro il Palmeiras è stato aperto da un minuto di silenzio in ricordo del Tacco di Dio, durante il quale i giocatori e il pubblico hanno alzato il braccio con il pugno chiuso imitando il gesto con cui Socrates festeggiava ogni suo gol e al quale attribuiva un preciso significato politico.
Il Dottore era entrato di diritto nella storia del Corinthians per avere introdotto nel 1982 la cosiddetta Democrazia Corinthiana, dando vita a una sorta di autogestione del club nella quale i giocatori decidevano la formazione e avevano diritto di voto su ogni questione. La rivoluzione di Socrates diede i suoi frutti: il Corinthians vinse due campionati paulisti consecutivi, nel 1982 e nel 1983.