Nell'Italia del basket è scoppiato il caso Daniel Hackett che ieri ha lasciato il ritiro della Nazionale ed ora rischia da 5 a 12 mesi di squalifica da tutti i campi. Il play dell'Olimpia Milano non ci sta alle accuse mosse dalla Federazione e attacca con un post sul profilo Facebook: "Ho un tendine malconcio, una lesione al costato e un disco della schiena sgretolato: ma vogliono rimettermi in campo in tre giorni. Ora sono io a dire stop".
Al raduno della Nazionale a Trieste, Hackett avrebbe consegnato esami medici "neanche considerati, anzi ignorati, per procedere con il loro programma per rimettermi in campo in tre giorni. Questo è troppo - continua il play nel suo post -. Chiedermi di allenarmi ignorando il referto medico. Ma che fine ha fatto la collaborazione con l'atleta e la professionalità? Perché ad altri basta una parola per dare forfait e nel mio caso passo sempre per il 'caso'. No grazie. Una cosa è il lottare e dare tutto per una maglia, un'altra è approfittarsene e scherzare con la carriera di un giocatore neanche tre settimane dopo aver giocato una stagione da 75 e più partite. Questo è troppo, prima c'è il rispetto per la persona".
Ad Hackett non sembra spaventare la possibile squalifica in arrivo: "Chiedermi di allenarmi oggi, di seguire un programma solo per il vostro interesse quando in 12 mesi non ho ricevuto una c... di telefonata per sapere come stavo questo non è essere Nazionale! Ne prendo atto e tolgo il disturbo, a testa alta. Tredici anni fa mi tagliarono dalle nazionali giovanili dicendomi che ero grasso e lento e non sarei mai diventato un giocatore, oggi sono io a dire stop. Mi squalificano? Fate pure ma io ho la coscienza a posto e lo urlo al mondo".