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Una medaglia d'oro con la nazionale Over 45 e un quarto posto con quella Over 40. Il bilancio della spedizione azzurra agli Europei di maxibasket a Kaunas, in Lituania, è positivo, anche se nella finale per il terzo posto gli Over 40 si sono visti sfilare dalle mani la medaglia di bronzo all'ultimo secondo dai lituani padroni di casa. Gli azzurri Over 45 hanno confermato la loro imbattibilità, che dura ormai dal 2008. Da allora, cioè da quando Alberto Bucci è il responsabile tecnico del Settore Azzurro del maxibasket, la formazione Over 45 non ha fallito un colpo nei campionati internazionali: tre titoli europei, due mondiali. Per ognuno di questi appuntamenti ci sono sei partite, e ogni volta gli azzurri Over 45 fanno percorso netto. Quando, dopo aver battuto la Russia nella finale per il titolo europeo Over 45 nella splendida Zalgiris Arena gli azzurri si sono abbracciati a centrocampo, coach Alberto Bucci, commosso, li ha ringraziati così: "Ragazzi, siete entrati nella storia: 30 partite, 30 vittorie".
A Kaunas un'altra finale, un'altra medaglia d'oro, e la serie è aperta, sotto a chi tocca. Nel variegato mondo del maxibasket, che è poi basket vero e proprio giocato da ragazzi d'epoca, la nazionale italiana Over 45 è la più ammirata non solo per i suoi successi in serie, ma soprattutto per la qualità del suo gioco. Con un pizzico di retorica si potrebbe dire che è ormai è da leggenda. Ma lasciamo stare la retorica e stiamo alla realtà: semplicemente è la migliore del mondo. Soltanto la squadra degli Stati Uniti Over 75 può vantare una striscia vincente paragonabile alla loro; ma hanno una vita decisamente più facile, ai Panamericani e ai mondiali le formazioni iscritte sono poche: ai mondiali dello scorso anno, tanto per dire, avevano un solo concorrente, il Brasile.
Quest'anno il percorso è stato più duro, a cominciare dal viaggio, che è stato fatto in pullman: poco meno di duemila chilometri, non precisamente una passeggiata. Roba da saccopelisti strapelati. La crisi economica fa defilare gli sponsor e morde tutti, anche giocatori ex professionisti abituati a trasferte con voli charter e hotel di lusso. Ma ci vuol altro per fare arretrare ragazzi nati negli anni Sessanta, abituati ai sacrifici e spinti da una passione che scorre nelle loro vene da 25 anni e passa. Questa passione è la loro energia alternativa, che funziona anche quando i capelli diventano grigi e i compensi da parte delle società - quando ci sono - servono solo ad arrotondare lo stipendio di un lavoro 'normale', fuori dallo sport. Del resto il maxibasket richiama alla mente il minibasket: il gioco per il gioco, agonismo allo stato puro, voglia di sfide, soprattutto con se stessi.
Altra difficoltà a Kaunas: parecchi giocatori, quelli che formavano il nucleo storico della squadra erano avanti con l'età, e avrebbero potuto giocare nella categoria Over 50, a cominciare da Marco Solfrini, 54 anni ma ancora in grado di schiacciare a canestro con spettacolare giravolta. Gli altri cinquantenni sono Pippo Frascolla, Marco Tirel, Maurizio Trotti, Flavio Carera, Paolo Santini. Accanto a loro gli Under 50 Roberto Bullara, Claudio Capone, Giovanni Coppo, Giovanni Dalla Libera, Maurizio Venturi e Domenico Cefis.
Gli azzurri Over 40 non sono riusciti a difendere il titolo europeo conquistato due anni fa a Zagabria. La concorrenza stavolta era decisamente più forte. E tuttavia, al termine di una prima fase molto impegnativa in cui avevano incontrato le formazioni più forti, Montenegro e Lituania di Vilnius (rispettivamente oro e argento alla fine) avevano la possibilità di tornare a casa con la medaglia di bronzo. La finale con la Lituania di Kaunas è stata, tanto per cambiare, una battaglia. A venti secondi dalla fine gli azzurri conducevano con cinque punti di vantaggio e ormai si sentivano la medaglia di bronzo al collo. Incredibilmente non ce l'hanno fatta a controllare gli assalti lituani, che si sono avvicinati a un solo punto e poi, a fil di sirena, hanno piazzato un canestro da tre che ha scalzato gli azzurri dal podio. Leggerezza? Mancanza di concentrazione? Certo, una dura lezione, di cui fare tesoro. Probabilmente, in condizioni analoghe, gli azzurri Over 45 non si sarebbero fatti scippare la partita. Il tempo e l'esperienza aiutano, eccome. Aiutano anche a restare giovani, secondo quanto recita il proverbio: a esser giovani si impara da vecchi. E, a proposito di massime, concludiamo con questa, che può ben essere il motto del maxibasket: non si smette di giocare perché si diventa vecchi, ma si diventa vecchi perché si smette di giocare. Parole del grande Geroge B. Shaw, che non conosceva il maxibasket, ma conosceva il gusto della vita. Ecco, infine, gli azzurri Over 40: Antonucci, Corvo, Delli Carri, Donati, Cempini, Tortolini, Esposito, De Ambrosi, Mazzella, Giarletti.