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Giornata di lutto per l'Avellino e per il calcio italiano: si è spento a Mercogliano, all'età di 93 anni, Antonio Sibilia, storico presidente dei 'Lupi'. Personaggio fondamentale nella storia del club campano, di cui è stato dirigente per mezzo secolo, contribuì a mantenerlo in Serie A per dieci anni consecutivi tra 1978 e 1988. Sibilia era noto per la sua capacità di scoprire nuovi talenti e per l'avversione nei confronti delle stravaganze dei suoi calciatori.
Lunghissima storia d'amore quella tra Sibilia e l'Avellino: il 'commendatore di Mercogliano' fu a capo della società dal 1970 al 1975, dal 1981 al 1983 e dal 1995 al 2000. Negli anni d'oro della Serie A portò in Italia talenti del calibro di Juary e Ramon Diaz e scoprì giovani come Nando De Napoli, Stefano Tacconi e Beniamino Vignola. Nel 1983 la sua presidenza venne bruscamente interrotta per vicende giudiziarie legate alla gambizzazione del giornalista Luigi Necco, avvenuta per mano della camorra: dopo anni di processo, Sibilia uscì con la totale assoluzione e poté riprendere il suo posto alla guida del club irpino. Anche negli ultimi anni aveva manifestato la sua volontà di tornare alla guida dell'Avellino, operazione che non riuscì mai a concretizzare. Se ne va una pagina di storia del calcio avellinese e di quello italiano.