Atletica, Tortu ci fa sognare! Ma ora proteggiamolo

Pubblicato il 26 maggio 2018 alle 15:38:17
Categoria: Senators
Autore: Luca Servadei

Diciamolo onestamente, un gran tempo a Savona da Filippo Tortu lo aspettavamo dopo l’ottimo esordio stagionale, ma non certo un risultato in grado di sfiorare Mennea. Aveva un avversario, Jacobs, capace di impegnarlo, ma soprattutto sapeva di trovare le condizioni perfette per correre veloce. Gli avevano addirittura preparato il rettilineo opposto (correttamente omologato) per poter sfruttare il favore del vento. Il 10”03 finale lo colloca al secondo posto della lista italiana di sempre a due centesimi di secondo dal primato di Pietro Mennea che aveva realizzato la sua impresa nel 1978 agli oltre 2000 metri di altitudine di Città del Messico.

Le qualità di Tortu già si conoscevano. Lo scorso anno al Golden Gala sulla pista dello stadio Olimpico di Roma aveva disputato uno splendido 200 chiuso in 20”34. Tempo non da urlo a livello mondiale, ma la sua azione aveva dimostrato una facilità di corsa in curva straordinaria, alla Livio Berruti per intenderci. Il quella serata gli erano mancato i 50 metri finali, forse per mancanza di quel lavoro sulla resistenza alla forza veloce che rappresenta la qualità più lunga, faticosa e difficile da costruire per un velocista. La sua corsa è bella da vedere, ha quell’armonia capace di nascondere la potenza. I suoi piedi sono esplosivi, durante la spinta hanno un tempo di contatto con il terreno che è solo dei grandi sprinter, la sua falcata si apre con una naturalezza impressionante. Insomma, è bello vederlo correre, non è ingobbito come lo era Mennea, non digrigna i denti come a cercare in ogni momento l’ultima stilla di energia. E non mancano le qualità agonistiche, dimostrate lo scorso anno con la conquista del titolo europeo dei 100 metri a Grosseto.

Articolo scritto da Pierangelo Molinaro (SportSenators.it). Per continuare a leggere l'articolo, clicca QUI.