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Forti emozioni al Ciudad de La Plata per gli ultimi novanta minuti della carriera di un'icona del calcio argentino. Estudiantes-Olimpo è stato l'atto conclusivo per Juan Sebastian Veron: addio al campo da gioco, il fantasioso centrocampista si ritira all'età di 37 anni. L'Atletico Tigre si sbarazza del Velez, prendendosi i tre punti e la vetta dal Clausura: ma per questa giornata la copertina è per il giocatore dell'Estudiantes, soprannominato la "Brujita". Al termine del match Veron saluta il suo pubblico, versa lacrime e riceve applausi. Quando la classe è ricompensata: giocatore elegante e dalla visione di gioco raffinata, con oltre settanta presenze con la nazionale argentina e idolo delle tifoserie per la sua grinta in campo.
Si chiude dunque il cerchio, apertosi proprio con la maglia dell'Estudiantes nel 1994, seguendo le orme del padre, anch'egli calciatore. Quindi il Boca Junior e finalmente l'Italia, che per stessa ammissione della "streghetta" è parte fondamentale del suo cuore. E' il 1996 e Sven Goran Eriksson, allora tecnico della Sampdoria crede in questo regista: due anni in blucerchiato poi il Parma con cui vince una Coppa Italia e una Coppa Uefa. Quindi la Lazio: uno storico scudetto (1999-2000), una Supercoppa Italiana, una Coppa Italia e una Supercoppa Europea. Nel 2001 è a Manchester, sponda United: arriva qui il trionfo nella Premiership (2002-2003), prima di arrivare al Chelsea, per una parentesi sfortunata e segnata da infortuni. Il rilancio arriva di nuovo in Italia, con la maglia dell'Inter (dal 2004 al 2006): in nerazzurro arrivano due Coppe Italia, una Supercoppa Italiana e lo Scudetto a tavolino del 2006. L'ultima parentesi è ancora con l'Estudiantes: tre stagioni, due Clausura e una Libertadores. Adiòs Juan Sebastian.