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Quasi la metà dei trofei calcistici più importanti è stata vinta da allenatori con un passato da centrocampista. E' quanto si desume da una ricerca condotta da SuperNews e realizzata prendendo in esame tutti i 198 allenatori che hanno vinto almeno un trofeo nella storia delle più ambite competizioni (Serie A, Champions League, Coppa delle Coppe, Coppa Uefa, Supercoppa europea, Intertoto, Europei e Mondiali). I dati dimostrano che i tecnici con un trascorso a centrocampo sono decisamente i più vincenti (48,97%, pari a 167 trofei su 341): gli ex difensori si fermano al 20% (69 trofei), gli ex attaccanti non vanno oltre la soglia del 16% (56 trofei).
Renzo Ulivieri, direttore della scuola allenatori di Coverciano ed ex centrocampista, non ha dubbi a proposito: "Questi dati dimostrano chiaramente che il centrocampista sviluppa sul campo una visione più globale del gioco. I centrocampisti hanno più possibilità di diventare allenatori di successo perché, rispetto agli altri ruoli, hanno conosciuto e sperimentato sul campo anche altre aree di gioco, come quella difensiva e quella dell'attacco. Ciò consente loro di acquisire nel tempo una forma di ragionamento più ampia. La maggiore o minore visione di gioco è un elemento fondamentale per diventare un coach di successo. Semplificando - aggiunge Ulivieri a SuperNews - potremmo strutturare una classifica dei ruoli calcistici proprio in relazione a ciò: al primo posto troviamo sicuramente il centrocampista perché sviluppa il pensiero della partecipazione continua al gioco. Al secondo posto c'è il difensore perché impara nel tempo a prevedere le mosse dell'attacco. Ultimo in classifica è l'attaccante perché quest'ultimo sviluppa il pensiero del gol e resta concentrato esclusivamente sulla finalizzazione dell'azione".
E come tutte le regole, anche questa ha un'eccezione: Arrigo Sacchi. L'ex tecnico di Fusignano, considerato tra i migliori di sempre, non è mai stato un calciatore professionista: "Secondo me per essere un allenatore di successo non basta poter vantare un passato a centrocampo - spiega Sacchi -. Ci sono altri fattori che, almeno nel mio caso, sono intervenuti a segnare la mia carriera. L’allenatore di successo non ha un passaporto di provenienza né un ruolo predefinito. Ciò che invece non può assolutamente mancare sono la passione e la determinazione. Sono questi gli elementi che fanno la differenza. Per poter raggiungere gli obiettivi prefissati serve tanta forza di volontà e la capacità di puntare in alto".