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La più grande riforma degli ultimi dieci anni è in arrivo. L'ADM ha già definito gli aspetti princi͏pali e ora si procede con la seconda fase dell'iter. Cosa c'è in ballo? Nuove licenze, regole molto più severe per tutelare la sicurezza dei giocatori e un eco͏sistema digitale davvero diverso. Il 2026 sarà un anno di grandi cambia͏menti per il gam͏bling in Italia. Ecco cosa camb͏ierà!
Era da un po' che se ne stava parlando, ma finalmente questo grande passo è stato fatto. Il decreto legislativo 41/2024 ha definito i principi guida e con le FAQ di maggio 2025 sono stati messi in chiaro tutti i dettagli sulla gara e sulle nuove concessioni. C'è posto per cinquanta licenze, il canone fisso è di 7 milioni di euro e ogni operatore dovrà versare un contributo del 3% sul GGR. Insomma, sono numeri decisamente più alti rispetto al passato e non tutti potranno permetterseli. L'obiettivo è chiaro: rendere il mercato altamente competitivo e selezionare solo quegli operatori che dimostrano di avere un'eccellente stabilità economica. Oltre che, naturalmente, aumentare gli introiti per lo Stato.
È inutile negarlo, il mercato è cresciuto davvero in fretta. Basta pensare che nel 2024 i guadagni totali hanno raggiunto i 157,45 miliardi di euro, +6,6% rispetto al 2023, mentre la spesa netta dei giocatori, cioè il denaro che resta dopo le vincite, ha sfiorato i 21,6 miliardi.
Allo stesso tempo, l'ADM ha intensificato i controlli: lo scorso anno sono stati oscurati 721 siti illegali, quasi il doppio del target fissato, questo è un chiaro segno che la lotta contro il gioco non autorizzato è sempre più efficace.
Un altro motivo riguarda la tenuta delle casse pubbliche. Nonostante il boom di giocate, il gettito erariale ha mostrato delle piccole flessioni, questo ha spinto l'Agenzia a puntare su degli operatori più solidi e su un sistema di tassazione più prevedibile.
Ecco, in sintesi, i punti che ridisegneranno il panorama dal 2026:
Questo pacchetto punta a creare un ecosistema più trasparente, a prova di frodi e con degli standard tecnologici paragonabili a quelli bancari.
Per gli operatori la selezione sarà più dura. L'ADM ha già ammesso 46 candidature alla Fase 1, ma solo chi presenterà le garanzie da 3,7 milioni e supererà i test tecnici potrà firmare la convenzione entro settembre 2025. Chi resterà fuori dovrà cessare la raccolta e gestire la migrazione dei conti dei clienti entro metà agosto 2025.
Dal punto di vista dei giocatori, le novità più visibili saranno:
A proposito di bonus, molti lettori ci chiedono cosa succederà ai giri gratis senza deposito. In poche parole, si tratta di free spin che il sito concede appena ti registri, senza versare denaro. Con le nuove linee guida resteranno leciti, ma dovranno indicare tutte le condizioni (ad esempio la vincita massima prelevabile) direttamente sulla pagina dell'offerta.
Il tempo stringe: la proroga tecnica delle concessioni scade ufficialmente il 17 settembre 2025 (con possibile slittamento al 30). Entro quella data gli attuali concessionari dovranno:
Da ottobre a marzo 2026 scatterà la Fase 2: test di integrazione, migrazione massiva dei conti, verifica di cyber͏security e attivazione definitiva del nuovo regime. Chi supererà lo scoglio dovrà poi versare la seconda tranche (3 milioni) al D-day dell'avvio ufficiale.
La rivoluzione targata ADM non è solo un mero cambio di carte bollate, mira a un equilibrio delicato tra la tutela del consumatore, la sostenibilità fiscale e l'innovazione digitale. Per i giocatori significa più tutele e un'offerta forse meno frammentata, per gli operatori un biglietto d'ingresso più costoso ma anche un mercato potenzialmente più stabile e sicuro.
Se segui il settore, tieni d'occhio le scadenze: il 2026 è dietro l'angolo e sarà l'anno in cui scopriremo se questo cambio di rotta renderà il mercato del gioco d'azzardo italiano più sano e competitivo, o se alzerà le barriere troppo in alto perfino per i colossi internazionali.