Martedì 22 luglio il Tour de France 2025 riparte, dopo il secondo e ultimo giorno di riposo, con una delle tappe più attese: la Montpellier–Mont Ventoux, 16ª frazione della corsa, lunga 171,5 km. Si apre così l’ultima settimana della Grande Boucle con un traguardo leggendario, il “Géant de Provence”, montagna simbolo del ciclismo, già teatro di epici duelli tra i grandi del passato.
La tappa si sviluppa in due atti: una prima parte piatta di circa 150 km ideale per velocisti e attaccanti in cerca di gloria al traguardo intermedio di Châteauneuf-du-Pape (km 112,4), seguita dalla durissima scalata finale al Mont Ventoux da Bédoin: 15,7 km all’8,8% di pendenza media, con picchi oltre il 10% nella prima parte e gli ultimi 6 km esposti al vento nel suggestivo paesaggio "lunare".
Si tratta della 19ª volta che il Tour approda sul Ventoux e solo l'11ª con arrivo in vetta. Un evento che manca dal 2013, considerando che nel 2021 si concluse a Malaucène. Il nome evoca storie leggendarie: dalla corsa a piedi di Froome nel 2016 alla vittoria in solitaria di Wout van Aert cinque anni dopo.
Il grande favorito resta Tadej Pogačar, dominatore finora della corsa e già a quota quattro successi in questa edizione. L’unico che sembra in grado di impensierirlo è Jonas Vingegaard, chiamato a tentare il tutto per tutto per riaprire il Tour. Attenzione anche a Primož Roglič e al giovane tedesco Florian Lipowitz, in crescita con la maglia bianca. Tra gli outsider si segnalano Felix Gall, Oscar Onley, Ben O’Connor, Lenny Martinez (maglia a pois) e i fratelli Yates.
La sedicesima tappa potrebbe risultare decisiva per la classifica generale, complici la fatica accumulata e le pendenze impietose.