Dopo la Conference, Mourinho sogna di portare a Roma anche l’Europa League ma di fronte nella finale di Budapest c’è il Siviglia, specialista assoluto della manifestazione che ha già vinto 6 volte. In palio c’è anche la qualificazione alla prossima Champions League.
Dodici mesi dopo il trionfo in Conference League, la Roma si ritrova a giocarsi un’altra coppa europea nell’atto conclusivo, l’Europa League. Un processo di crescita che è sotto gli occhi di tutti, da quando è arrivato in panchina Josè Mourinho, uno che è abituato a questi palcoscenici e che ci ha fatto abituare anche l’ambiente giallorosso. Nel 2022 il successo sul Feyenoord a Tirana, firmato da Nicolò Zaniolo, giocatore che non ha più parte del club capitolino, questa volta si gioca a Budapest e di fronte c’è il peggiore avversario che potesse capitare quando si parla di Europa League perchè il Siviglia non conosce la parola sconfitta quando si tratta di giocare finali. Sei successi su sei per il club andaluso, tutte nel giro di 14 anni, dal 2006, quando la manifestazione si chiamava ancora Coppa UEFA, con il rotondo 4-0 rifilato al Middlesbrough, al 2020, con l’ultima delle vittime in ordine di tempo che è stata l’Inter di Antonio Conte, sconfitta 3-2 nella finale di Colonia.
Se il Siviglia è lo specialista dell’Europa League, Mourinho è il guru delle coppe europee. Quella di Budapest è la nona finale per il tecnico di Setubal, che è l’unico ad aver vinto tutte e 3 le manifestazioni continentali e che ha già conquistato questo trofeo due volte, sulle panchine di Porto e Manchester United. Uno scontro fra titani, in un certo senso, tra il club più vincente di questa coppa e uno degli allenatori più affermati di sempre a livello europeo. In palio non c’è solo l’ambito trofeo, ma anche la possibilità di giocare la prossima Champions League, traguardo che le due formazioni ormai non possono più raggiungere attraverso i rispettivi campionati, con i giallorossi che sono sesti in classifica mentre gli spagnoli a una giornata dal termine della Liga sono addirittura noni e, in caso di mancato trionfo a Budapest, molto probabilmente non giocheranno neppure la Conference League nella prossima stagione.
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