Semifinale di andata di Champions League al Parco dei Principi tra il Paris Saint Germain di Pochettino e il Manchester City di Pep Guardiola.
Terminata la settimana turbolenta con la bomba sganciata della Super Lega europea, poi alla fine rimasta inesplosa per la ritirata di quasi tutti i club firmatari dietro minacce di gradi sanzioni da parte di UEFA e FIFA, ma anche di importanti manifestazioni contrarie da parte dei tifosi, specialmente in Inghilterra, si torna finalmente al calcio giocato. e siamo alla vigilia delle due semifinali di Champions League. Il Paris Saint Germain, l’unica squadra tra le quattro rimaste in corsa a non aver aderito per neanche un secondo al progetto rivoluzionario, poi abortito almeno per il momento, ospita il Manchester City, la prima delle 12 a battere in ritirata e a fare da precursore all’abbandono repentino da parte degli altri 5 club d’Oltremanica. Si tratta di due club “vergini”, che non compaiono nell’albo d’oro di questa competizione e che inseguono dunque quello che sarebbe uno storico trionfo.
Il cammino del Paris Saint Germain per arrivare in semifinale è fatto di vittime illustri, prima il Barcellona e poi il Bayern Monaco, cadute sotto i colpi in primis di Kylian Mbappé, che si è dimostrato semplicemente fenomenale nelle due doppie sfide con catalani e bavaresi segnando in tutto 6 gol e diventando il favorito d’obbligo per la conquista del Pallone d’Oro. Il fortissimo attaccante della nazionale francese tuttavia è in dubbio per la partita di mercoledì sera al Parco dei Principi per un colpo al ginocchio preso durante l’ultima partita di Ligue 1 con il Metz, nella quale era stato tanto per cambiare decisivo segnando una doppietta. Le sue condizioni vanno monitorate nelle ore che precedono questa super sfida, anche se farà di tutto per esserci. Quanto al Manchester City, il percorso è stato almeno sulla carta un po’ più semplice rispetto a quello del Psg, con la formazione di Guardiola che ha fatto fuori due tedesche, o meglio le due Borussie, prima quello di Monchengladbach e poi quello di Dortmund, non senza qualche sofferenza nell’ultimo caso.
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