Peli sulla lingua non ne ha mai avuti e nessuno può pensare che Daniele De Rossi sia un "ruffiano". Non deve dunque giustificarsi il centrocampista dell'Italia quando loda il ct della Nazionale Antonio Conte, anche perché le parole dell'azzurro, a due giorni dal match di Lille contro l'Irlanda, rispecchiano per lo più il pensiero di tanti: l'Italia sarà pure senza stelle, è vero, ma non tutti hanno un Antonio Conte in panchina. "Non voglio fare il ruffiano, ma un allenatore come Conte dà organizzazione - dice De Rossi - e questo vale più di una rovesciata. Il suo futuro non ci interessa, lo conosciamo da prima di arrivare qui. Sarei stato sorpreso se fosse rimasto tanti anni in Nazionale, è un 'animale da campo".
"Siamo un gruppo senza Hazard, Ibrahimovic o stelle che rubano l'occhio a livello internazionale - spiega il 'capitan futuro' della Roma -. Non abbiamo star come Pirlo, io per esempio non mi sento tale. Ma ci vuole equilibrio nel giudicarci: la nostra compattezza manca a tante avversarie. E qui chi subentra non è così distante tecnicamente dal titolare". "Ora, comunque, c'è più attenzione a noi da parte di tutti - conclude De Rossi -. Ma restiamo realisti, ora non carichiamo questo gruppo di attese eccessive. Se dovessimo centrare la vittoria finale verremmo ricordati per sempre, come è accaduto al Leicester. Se quel miracolo di Ranieri fosse sfumato sul traguardo, sarebbe stato tutto diverso".
