Sconfitte amare e annunciate di Zucco (europeo supermedi) e Squeo (mondiale IBF cruiser).

Pubblicato il 9 giugno 2025 alle 20:06
Categoria: Boxe
Autore: Wilma Gagliardi

 

Sconfitte amare e annunciate di Zucco (europeo supermedi) e Squeo (mondiale IBF cruiser).

Turchi a Firenze: buona ripartenza.

di Giuliano Orlando

Non ero un mago scrivendo nella presentazione che sia per Zucco ancor più per Squeo, si trattasse di due trasferte da brivido. I responsi lo hanno confermato. Trovo fuorviante tramutarle in quasi vittorie per il coraggio dei due italiani. Entrambi sono ufficialmente professionisti, consapevoli e responsabili delle difficoltà sul ring. Eroici, perché non sono scappati? Purtroppo, la nostra stampa, oltre che scarna è anche e soprattutto impreparata. Convinta che il copia e incolla rappresenti l’unica traccia percorribile. Non è proprio così. Un minimo di cultura storica sarebbe indispensabile. Ma questo comporterebbe una perdita di tempo.   Una quasi vittoria può essere indicata la sconfitta di Sinner contro Alcaraz a Parigi, nel tennis, ugualmente molto amara. Le disfatte di Zucco e Squeo sono pesanti e fanno riflettere.  Prima di entrare nel dettaglio e nelle motivazioni, pubblico il commento sgrammatico della FPI nel suo sito. Anche questo da brividi. Per la modestia e l’ignoranza grammaticale.                                                                                                                                                 

Titolo EBU Euro Pesi SuperMedi L'Oakwell Stadium di BarNSely è stato il palcoscenico di uno stupendo match, quello tra Ivan Zucco e Callum Simpson, valevole per per l’Europeo dei SuperMedi. Vittoria che alla fine ha arriso al boxer britannico, impostosi sul nostro per KOT al 10° round. Zucco che, però, per tutta la durata della sfida ha tenuto testa al Neo Campione continentale, che per due volte ha fatto subire un conteggio.                                                                                                                                                                                

 Sei andato in Australia, Sei salito sul ring contro un Campione indiscusso, hai dato tutto, hai perso, ma non possiamo che applaudirti, Claudio… onore a te. Mondiale IBF dei Cruiser - Jai Opetaia vince per TKO al 5º round va Claudio Giuseppe Squeo.                                                                                                                                         

Mi chiedo quando, chi di dovere, interverrà per imporre un’informazione dettagliata, corretta e leggibile.  Prima della sua partenza per Londra ho parlato con Salvatore Cherchi, molto fiducioso, anche se temeva la distanza, dimostratasi l’handicap decisivo, sul risultato. Callum Simpson (18) non è un fenomeno, ma è parsa chiara la differenza di stazza tra i due. L’inglese, dopo il peso ha recuperato dai tre ai quattro kg. e sul ring si sono visti tutti. Ivan Zucco (21-1), dieci centimetri più basso, ha combattuto da cruiser, l’inglese da massimo. Ivan è partito con idee chiare, consapevole che doveva giocarsi tutto o quasi nella prima parte. Ci ha provato, ha fatto contare due volte l’inglese (primo e terzo round) più sorpreso che stordito, esprimendo il meglio, poi le forze si sono esaurite anche a livello nervoso e il lungo jab di Simpson ha iniziato a far danni. Zucco, pugile quasi frontale è diventato bersaglio facile. Nel cuore della sfida il mancino nostrano ha mostrato orgoglio e anche qualità, ma le fiammate erano il segnale di una resistenza al lumicino. Come è avvenuto alla decima tornata. Fermato con giudizio dall’angolo.

Sconfitta che brucia, ma senza danni. L’amarezza della perduta imbattibilità e la conferma che sui ring stranieri per vincere devi compiere miracoli ha avuto l’ennesima conferma. Al momento Zucco non è ancora in grado di realizzarli. A livello statistico, l’europeo specifico, manca all’Italia dal 12 aprile 2008, quando il talentuoso armeno Karo Murad (35-4-1), sotto bandiera tedesca, sul ring di Neubrandenburg, lo tolse al veneto di Piove di Sacco, Chistian Sanavia (49-6-1), uno dei migliori allievi del grande maestro Gino Freo. Chistian, fenomenale mancino, andò oltre, scalzando un intoccabile come il tedesco Markus Beyer (35-3-1), bello e protetto, fans a non finire. Nel 2004 a Chemnitz, fu talmente bravo da convincere due giudici a vederlo vincitore di Beyer, riportando in Italia il mondiale WBC.  Vista la situazione di casa nostra, dovremo attendere a lungo prima di salire sul tetto d’Europa.                                                                                                                                                                         

A Broadbeach in Australia, il locale Jai Opetaia (28), 30 anni a fine mese, pro nel 2015, dopo una carriera in maglietta di tutto rispetto: iridato jr. nel 2011, titolare ai Giochi di Londra 2012, ha difeso la cintura IBF cruiser contro il nostro Claudio Squeo (17-1), 34 anni, pro dal 2017, alla prima trasferta all’estero. Per l’australiano una passeggiata senza versare una goccia di sudore. La diversa caratura appariva stridente. Squeo non è mai stato in partita, come si prevedeva. Opetaia ha fatto finta di combattere per tre round, limitandosi ad allungare le braccia. Al quarto, ha deciso di boxare e per Squeo si sono spente le luci. Anche in questo caso la struttura del campione era di almeno una categoria superiore. Infatti l’ultimo peso, gli dava un vantaggio di quasi cinque kg. Si tratta di un dettaglio. L’abisso era tecnico e di potenza. Squeo andava contato già in avvio, su un perfetto montante al plesso, che l’arbitro ha visto sotto la cintura. Nel quarto round il campione iniziava la demolizione, conclusa meno di un minuto dopo l’inizio del quinto. Il pugno decisivo: un destro esplosivo che gli ha fratturato la mandibola. “Regalo” non previsto e piuttosto serio. Col senno di poi, i soliti esperti affermano che non dovevano dare l’ok al match, sulla linea di altri invitati che hanno rifiutato la borsa e il rischio. Anche se ho sempre pensato che fosse una sfida improponibile, non mi arrogo il diritto di farla vietare. Squeo che è persona concreta, sapeva benissimo che doveva scalare una montagna con scarpe da ginnastica.

Prima della partenza gli ho chiesto se la trasferta non fosse un passo azzardato e mi rispose così, come riporto nella presentazione: “Perché azzardato? Potrei definirlo ragionevolmente rischioso, consapevole che Opetaia il campione che vado a sfidare ha tutto dalla sua. Più alto, più titolato, strafavorito davanti al suo pubblico. Sai perché ho detto sì? Mi sono ricordato quando anni fa, andai a vedere il film “Cinderella Man”. Sulla carta la sfida di James Braddock, ritenuto sulla via del tramonto, dopo peripezie infinite, ridotto in miseria, ma moralmente integerrimo, contro il campione in carica, quel Max Bear, che oltre ad aver fatto soffrire il nostro Primo Carnera, mandandolo al tappeto infinite volte, era un genio del ring. A giudizio di tutti si trattava di una seduta d’allenamento. Nelle prime file molte stelle di Hollywood, con le quali Bear era in ottimi rapporti. Il match non andò secondo i pronostici e a vincere fu Cinderella Man. Non dico che io farò lo stesso. Ma sicuramente mi batterò al meglio delle mie possibilità. Inoltre, fatto non secondario, la borsa supera di gran lunga, quelle messe insieme in 17 incontri da pro. Sono un professionista che dovrebbe vivere con gli introiti degli incontri. Fossi un inglese sicuramente ce la farei. Vivo in Italia e anche se la federazione parla di grande rinascita, in verità con la boxe non ci vive nessuno. Questa la verità attuale”.                                                                                                                                                                                 

Purtroppo, il Cinderella bis non c’è stato e al ritorno a casa, dovrà rimettere a posto la mascella. Per fortuna ha intascato un discreto guadagno. L’unica consolazione. Senza dimenticare che Opetaia è il miglior cruiser in attività e ha progetti molto ambiziosi. Nella conferenza stampa del dopo match è stato esplicito. “Contro l’italiano ho forzato subito avendo capito che non avrebbe retto. Adesso intendo unificare le sigle nel mio record. Vorrei iniziare da Gilberto Ramirez (47-1) il messicano, salito di categoria, dopo aver fallito contro Bivol, allora titolare mediomassimi WBO. A fine mese affronta il cubano Yunei Dorticos (27-2), aspetto il vincitore.  ”Nell’articolo di presentazione indicando gli italiani iridati nei cruiser ho scritto che l’unico è stato Massimiliano Duran, dimenticando l’amico Giacobbe Fragomeni (36-5-2), che il 24 ottobre 2008 nello storico Palalido di Milano, tutto esaurito, conquistò la cintura WBC massimi leggeri, battendo per kot il cecoslovacco Rudolf Kraj (14-1), argento ai Giochi di Sydney 2000, che si presentava imbattuto. L’ospite più alto e con maggiore allungo, venne costretto alla corta distanza dalla pressione dell’italiano. Per quattro round fu un botta e risposta equilibrato. Dal quinto i colpi al corpo di Fragomeni cominciarono a ottenere i frutti auspicati.  Al settimo round una testata di Kraj produce un taglio profondo al sopracciglio di Fragomeni. Nel round successivo il medico decide per lo stop. Si va ai cartellini che premiano in toto l’italiano. Per la gioia di Salvatore Cherchi che con pazienza e intuizione aveva creato i presupposti per allestire il mondiale in Italia. A distanza di 18 anni, quando il 27 luglio 1990 a Capo d’Orlando Massimiliano Duran, battè il portoricano Carlos de Leon, impresa quasi epica, considerando la pericolosità dell’avversario, portò in Italia per la prima volta la cintura WBC, il pugile milanese concede il bis.                                                                                                                              

Boxe anche a Firenze, nella storica piazza Santa Croce, dove si gioca il calcio storico, con partite di violenza notevole. La serata definita Leone Boxing Night, col supporto della OPI Since 82, proponeva come evento principale la sfida tra il ragazzo di casa, Fabio Turchi (25-3) e il lettone Milans Volkovs (11-4-2), in palio la cintura vacante Wbo Global dei cruiser. Volkov aveva dichiarato di aver accettato l’invito convinto di tornare a casa campione. Come biglietto da visita, il successo dello scorso ottobre nella mitica York Hall di Londra, contro l’emergente Tommy Fletcher (8-1), 23 anni, sei vittorie per KO e fino ad allora imbattuto. Volkos lo ha ridimensionato vincendo netto. A sua volta, il fiorentino dopo lo stop dell’aprile 2023 in Australia, contro il locale Eloyd Masson per il mondiale IBO. ha arricchito il record con tre vittorie, presentandosi in buona condizione. Turchi ha vinto, ma non è stata una passeggiata. “Dalla seconda ripresa Fabio ha combattuto con l’occhio sinistro chiuso. Nonostante questo handicap ha gestito l’incontro in modo intelligente, anticipando e muovendosi molto. Non dando al lettone riferimenti fissi, evitando la sua carica offensiva. Una prova incoraggiante, in previsione della prossima difesa del titolo conquistato”.                                                                    

Il match più spettacolare?                                                                                                                                                       

“Non uno ma due. - indica Alessandro – Il KO al terzo round, inflitto da Othman Dieoual (8-1-1) ai danni del mancino Leonardo Balli (10-2-2), di Campi Bisenzio, campione del Mediterraneo e italiano sui 10 round, per il vacante WBC International Silver supermedi. Dieoual, famiglia marocchina, italiano a tutti gli effetti, è nato e cresciuto alla OPI gestita da Franco Cherchi, ex-europeo e sfidante al mondiale. Sta migliorando match dopo match e questa vittoria lo conferma. L’altra sfida emozionante riguarda i piuma Francesco Grandelli (19-4-2) e Simone Rao (11-1). Il primo ex campione EBU Silver, torinese di 30 anni e il fiorentino 25 anni, imbattuto e già campione italiano. In palio l’Intercontinental WBO vacante dei 57 kg. Inizio da brividi e Grandelli si ritrova al tappeto sul destro di Rao. Con giudizio recupera e restituisce il favore più avanti. Gran ritmo e alla distanza di misura l’esperienza di Grandelli si fa preferire, Anche se Rao la rivincita se la merita tutta”.                                                                                                                                                                                                       

Negli altri match. Il superleggero Hugo Micallef (11), 27 anni, pro dal 2021 di Montecarlo, vince per KO al quarto round sul bosniaco Marko Dmitrovic (14-15.2), 25 anni. Il campano Vincenzo La Femina (15-2), pro dal 2019, già campione italiano supergallo, supera sui sei round l’ostico argentino Rodrigo Matias Areco (5-15-2). Martina Righi (7-3-1), di Bagno a Ripoli, pro dal 2021, 34 anni, è tornata sul ring, dopo la battuta d’arresto contro Pamela Noutcho per l’europeo leggeri. Ha regolato sui sei round la non più verde francese Marina Sakharov (6-21-2), 38 anni, pro dal 2007, collaudatrice a tutto tondo. In apertura, il debutto del welter Raffaele Montella (1), che ha spedito KO al secondo round, l’inglese Will O’Reill (1-17), 36 anni, attivo dal 2016, una sola vittoria al primo match, poi 17 sconfitte consecutive, l’ultima a Firenze contro un ragazzo di 19 anni, della Fit Square di Milano.

Giuliano Orlando 

 

 

 

 

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