Alla presentazione del 17 maggio a Milano Morello, Hermi, Lenzi e Damiani promettono pugni a go go.

Pubblicato il 1 maggio 2025 alle 18:05
Categoria: Boxe
Autore: Wilma Gagliardi

 

Alla presentazione del 17 maggio a Milano Morello, Hermi, Lenzi e Damiani promettono pugni a go go.

Sabato in Sardegna Cappai punta al Silver piuma WBC. Giustini fallisce l’assalto al Silver massimi, la Tonello tricolore leggeri


 di Giuliano Orlando

Come è ormai consuetudine, la TAF di Edoardo Germani in collaborazione col team di Giacobbe Fragomeni, ha presentato in anteprima la serata del 17 maggio, che si terrà al Centro Pavesi di Milano, zona Nord Ovest della città. Presenti quasi tutti i protagonisti della riunione, questa prefazione ai pugni veri, non è venuta meno alle attese. Ha iniziato il superwelter Gianluca Merone (1-1-1), 23 anni, che gioca in casa e torna sullo stesso ring, dove il 15 dicembre scorso inflisse a Ettore Pari (1-8-1), la prima sconfitta per KO in meno di tre minuti. Stavolta il compito sarà molto più difficile, in quanto Simone Bono (4-2-2), 30 anni, di Ladispoli, tecnicamente sa il fatto suo e lo scorso dicembre mise KO il romano Patrizio Manzoli (5-3-1) vecchio guerriero di 40 anni, con tanto orgoglio. Merone è stato lapidario: “Non mi interessa chi ho di fronte. Ho fiducia nel mio maestro e se lui lo ha accettato significa che posso batterlo. Opero in palestra, la boxe è il mio lavoro e ho l’ambizione di fare carriera. L’unico problema è che mia moglie è ormai prossima a darmi un figlio, questione di giorni e questo mi condiziona”. Piccolo particolare, verrà chiamato Rocco, in onore del grande Marciano. Bono non si è scomposto: “Non conosco il mio avversario, ma conosco me stesso. Sono preparato bene e vengo a Milano per vincere. Se lui sarà più bravo nessun problema, ma non mi sembra stando al suo record”.                                                                                                                                                         

 Il welter Nicholas Esposito (19-1) non era presente, al contrario del suo avversario Yonny Zeze (7-4-1), camerunense di 27 anni, che si allena a Roma, pro dal 2019, da non sottovalutare affatto. Nell’ultimo incontro disputato a Montesilvano in Abruzzo, il 27 luglio scorso, si è preso la rivincita sul locale Ivan Guarneri (8-1-1) che lo aveva superato cinque mesi prima a Roma e non aveva mai perduto da pro. Anche il match del 17 maggio è una rivincita. Il 28 giugno 2019 a Milano, vinse Esposito sui sei round. Chiarisce Zeze: “Ero alle prime esperienze da pro, vivevo ad Andria nelle Puglie e faticavo a trovare lavoro. Esposito aveva più mestiere, anche che gli finii vicino. Stavolta sono sicuro di batterlo. Vivo a Roma e lavoro, quindi mi posso allenare meglio”. Esposito è avvisato.  Un Francesco Faraone (7) elegantissimo e tranquillo ha detto la sua sull’avversario che lo attende, il concittadino Francesco Russo (13-4). “Quando mi venne proposto questo incontro la accettai senza esitazioni, pur conoscendone la sua pericolosità. Con Russo abbiamo fatto anche i guanti assieme. Tecnicamente sono più completo ma lui ha dei mattoni nelle mani. Diciamo che è il classico duello fra tecnico e picchiatore. Il titolo italiano dei medi? Certo che ci penso, anche se lascio al mio manager Simone D’Alessandri il momento di lanciare la sfida. Adesso debbo vincere questo match non facile. Poi vedremo”. La sfida tra il tunisino Akrem Aouina (12-1), 30 anni, trasferitosi a Milano nel 2024 da Padova, apparso molto migliorato sotto la guida di Fragomeni e il romano Mirko Geografo (19-1-2), vale l’International Silver WBC, che Aouita mette in palio. Cintura conquistata il 16 novembre scorso a Milano a spese di Nicholas Esposito, alla prima sconfitta in carriera. Cinque mesi prima a Monza, il tunisino aveva conquistato il titolo italiano welter, superando il romano Pietro Rossetti. Un 2024 da incorniciare. Deciso a confermarsi in questa stagione.

“Finalmente mi sento bene, dopo momenti difficili. Allenarmi nel gym di Fragomeni è una fortuna. Magari avessi iniziato prima. Geografo ha molta esperienza ma questo è relativo”. Il romano, anche lui allievo di Simone D’Alessandri, viene a Milano per la prima volta, dopo una lunga sosta tra il 2020 e il 2022. Tenta di scalzare il tunisino, e riconosce che non sarà impresa facile: “Conosco benissimo il valore di Akrem, ma io salgo sul ring per vincere. Diversamente non mi sarei allenato tanto. Dal risultato dipenderà il prossimo impegno che prevede la difesa dell’europeo Silver contro Max Prodan, previsto sempre a Milano il 14 giugno”. Quando tocca a Diego Lenzi (2) i presenti si fanno ancora più attenti. In realtà a farsi ascoltare per primo è il suo avversario Alfonso Damiani (7-8), 39 anni, ex rugbista, pro dal 2021, nato a Subiaco, ben lontano dal solito ciccione. In realtà sembra un trentenne tonico e deciso: “Sono entrato in una palestra di boxe a trent’anni, dopo una carriera rugbistica a livello di serie A. Dove mi sono rotto e non poco, compreso un buco nei polmoni. Ma sono una pellaccia, che non si arrende mai. Questo Lenzi deve saperlo e che dovrà impegnarsi a fondo, perché io cercherò di batterlo”. Diego, reduce da un duro allenamento in Inghilterra dove ha fatto i guanti con Moses Itauma (11) il ventenne fenomeno inglese, indicato come il prossimo campione del mondo dei massimi a stretto giro di poche stagioni, porta gli occhiali neri e parla a bassa voce. “Molti non condividono le mie idee, mi criticano perché secondo loro faccio affermazioni esagerate. Ma stando in silenzio come è stato fatto dai miei colleghi la nostra boxe è in via di estinzione. Io rappresento l’eccezione alla regola e lo faccio sul ring. Sono stato il miglior italiano ai Giochi di Parigi lo stesso farò da professionista. Dopo questo match, posso puntare al titolo italiano. Prontissimo per ogni avversario. Dopo il tricolore darò la scalata all’europeo ancora più avanti. Al momento sono consapevole di dover migliorare e non poco per scalare la cima europea. Intanto vado ad allenarmi dove ci sono i campioni, come l’Inghilterra. Soffro ma imparo. Gli altri stanno nei loro gusci al caldo di casa.

Damiani vuole battermi? Finalmente qualcuno che almeno a parole ci prova. Questo mi rende felice perché proverò più gusto a metterlo al tappeto”. Quando? Gli viene chiesto: “Al primo round”, quindi si alza e saluta. Arrivederci al 17 maggio al Centro Pavesi, dove esordì al professionismo il 15 dicembre scorso. Tocca al bergamasco-calabrese Dario Morello (24-1) e al fiorentino Yassin Hermi (15.2.1), l’ultimo confronto dialettico. In palio la cintura tricolore vacante dei medi. Scatta Hermi: “Hai affermato che contro di te finirò di scappare e hai detto una bugia. Io non scappo contro nessuno, tantomeno contro uno che è abituato alla marcia indietro. Stavolta troverai chi ti ferma, ma lo farà con intelligenza e la giusta tattica. Avrei dovuto essere campione italiano molti mesi prima, purtroppo un arbitro disattento mi tolse questo diritto. Solo un rinvio, perché il 17 maggio cingerò la cintura tricolore”. Morello, apparso molto tirato, a conferma di una preparazione certosina, sembra quasi infastidito, non certo preoccupato e risponde per le rime: “Solitamente nei confronti dei miei avversari ho rispetto e non acredine. Contro di te è diverso. Parli troppo e a sproposito e quindi ti batterò col piacere di farlo. Senza escludere la soluzione di forza. Contrariamente a chi afferma che non faccio male, dimostrerò il contrario. Sicuramente gli spettatori si divertiranno”. Una presentazione con i controfiocchi. Edoardo Germani e Giacobbe Fragomeni, le autorità e tutti i presenti hanno assaporato in anteprima il clima che si respirerà la sera del 17 maggio, quando, come annuncerà Valerio Lamanna, il number one degli speaker nazionali, si passerà dalle parole ai pugni veri.                                                                           

Nel frattempo a Quartu S. Elena in Sardegna, nella regione di Cagliari, la sera di sabato 3 maggio, per la Sabbatini Spagnoli Production e la diretta live della Fighters Life TV sul canale 244 DGT, con la voce di Alberto Frati, grande boxe al PalaFerrini Basket. L’imbattuto peso piuma Patrik Cappai, (12) ex campione del mondo youth WBC, tenta l’impresa di conquistare il Campionato Internazionale Silver WBC a spese del nicaraguense Ricardo Martinez  (13-11)  pro dal 2017, residente in Spagna, pugile imprevedibile, capace di battere il francese Nordine Oubali (17-2), titolare ai Giochi di Londra e sfidante al mondiale da pro. Nel settembre 2019 venne sconfitto da Alessio Lorusso sui 10 round. Cappai dovrebbe tenerlo lontano con i suoi colpi lunghi e precisi, impresa possibile anche se non facilissima. Altri tre incontri pro, oltre al prologo riservato ai dilettanti. In avvio il leggero Jonathan Rubino (2), pro dal 2023, 29 anni, da dilettante nel 2021, vanta una vittoria su Paparo, l’attuale campione italiano pro.

Ad impegnarlo sui 6 round, è stato chiamato il veterano nato in Nicaragua nel 1985, Reynaldo Cajina (15-94-5), residente in Spagna, pro dal 2006, visto spesso in Italia, collaudatore di professione. Torna a combattere il pugile di casa Nicola Mancosu (12-5), 30 anni, una carriera a due facce. Cinque sconfitte dal debutto tra il 2018 e 2019, stop fino al 2022, quando rientra e inanella 12 vittorie consecutive. L’ultima il 25 gennaio, battendo il colombiano Sergio Villa, conquistando l’IBO gallo. Anche stavolta l’avversario è nato in Colombia, ma risiede in Spagna e si chiama Yin Caicedo (11-29-4) pro dal 2021 a 20 anni, attivo in Inghilterra e in Italia, collaudatore molto dignitoso. Spazio per la piacentina Roberta Bonatti (3) a lungo una delle migliori azzurre, titolare a europei e mondiali, dove ha raccolto podi e applausi, un record (88-29) indicativo tra il 2012 e il 2023. A 27 anni prova a conquistare altri trofei da pro. Alla caccia della quarta vittoria a spese della serba Snezana Siljkovic (6-20-3), pro dal 2018 e recente avversaria Giordana Sorrentino. Un buon test, prima di bussare al tricolore di categoria.                                                                                                                                                                                                                                    

A Padova, la chioggiotta Arianna Tonello (4) conquista il tricolore leggeri, superando ai punti sui 10 round Linda Tescarolo (2-4). Le due non più verdi atlete (34 anni), si sono battute gagliardamente. Si trattava di una rivincita, le due si erano affrontate il primo dicembre scorso a Cavarzere e la Tonello aveva vinto nettamente. La sfida di Padova è risultata molto più equilibrata, ma nella parte conclusiva il miglior tasso tecnico della Tonello ha fatto la differenza.                                                                                                           

 Al PalaWanny di Firenze, il tentativo del massimo locale Eduardo Giustini (17-4) già campione italiano 2022 e 2024, di conquistare il vacante EBU Silver non ha avuto successo. Il cosfidante svedese Pezhman Seifkhani (17-1) si è dimostrato superiore sia tecnicamente che sul piano della potenza. Il nordico ha dominato, facendo contare due volte il fiorentino nella parte finale del match sui 12 round. Meritati gli applausi per lo sconfitto che ha gettato il cuore oltre l’ostacolo. Ha pesato in particolare la struttura dello svedese, di oltre 15 kg. più pesante e anche la sensibilità dall’italiano al viso.  Di buon auspicio il successo superveloce del mediomassimo Miguel Bachi (4) 23 anni di Pescia, gran fisico e discreta potenza. L’avversario, Andrea Cannoni (0-17) 41 anni, di Fano, era un fantasma e la FPI dovrebbe fermarlo. Resta il fatto che Bachi ha buone qualità, messe in mostra anche da dilettane, campione italiano a Chianciano nel 2023. si aprono buoni orizzonti da pro. Un altro toscano, livornese di Cecina, Thomas Ruga, 19 anni, allenato dal padre e da Giorgetti, ha destato ottima impressione battendo il longilineo inglese Luke Joseph Grainger (0-2) residente in Italia, vincendo tutte le sei riprese.                                                                                                                                                                                     

Giuliano Orlando

 
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