Le contraddizioni dell’IBA dopo l’ok del CIO alla WB per i Giochi 2028

Pubblicato il 22 aprile 2025 alle 20:30
Categoria: Boxe
Autore: Wilma Gagliardi

 

Le contraddizioni dell’IBA dopo l’ok del CIO alla WB per i Giochi 2028.

Comunicati irreali. Nata la European Boxing. Grand Prix WBC in Arabia Saudita con quattro italiani  


di Giuliano Orlando

Ho conosciuto l’attuale presidente dell’IBA, il russo Umar Kremlev nel 2018, tramite Franco Falcinelli, in quel periodo presidente ad interim AIBA e presidente dell’ente europeo. Kremlev era segretario della federazione russa e vice dell’EUBC. L’anno prima, nel novembre 2017 era stato deposto Ching Kou Wu, architetto di Taipei, rimasto in carica dal 2006, costretto alle dimissioni per cattiva gestione e molto altro. Indicando Franco Falcinelli membro più anziano dell’AIBA, presidente ad interim. Decisione avversata dal gallese Terry Smith, non certo uno stinco di santo, responsabile della Commissione Tecnica, sotto accusa a sua volta per aver favorito atleti del suo Paese. Ricorsi e controricorsi alla fine favorevoli a Falcinelli, nel frattempo dimessosi e sostituito da Gafur Rahimov, uzbeko con passaporto russo. Le elezioni per il nuovo presidente si tennero a Mosca a fine gennaio 2019. Rahimov venne eletto superando Serik Konobaev, presidente del Kazakistan, un passato da atleta di alto livello, oro europeo e argento ai Giochi di Mosca 1980, sostenuto anche da Falcinelli. Col senno di poi, la sua vittoria avrebbe forse cambiato il corso della storia dell’AIBA-IBA probabilmente in meglio. Su Rahimov, capace inizialmente di coprire una parte dell’enorme passivo, caddero pesanti accuse, compresa quella di far parte della mafia russo-uzbeka. Inibito ad entrare negli USA, dove sarebbe subito arrestato. Giocoforza le sue dimissioni dopo pochi mesi. Il 12 dicembre 2020 a Mosca, viene eletto il russo Umar Kremlev, con votazione unanime, che prende la guida dell’ente, sospesa dal CIO in via cautelare dal 2017. Il compito di ricucire lo strappo è come scalare l’Everest in ciabatte. Kremlev ne è consapevole e inizialmente, sembra collaborare col CIO per ricucire lo strappo. Poi la situazione precipita e lo scontro diventa frontale. Quando nel 2021, dopo i Giochi di Tokyo, lo intervisto, grazie all’interessamento di Franco Falcinelli e alla traduzione dell’amico Alex Egorov, allora direttore esecutivo dell’EUBC, risponde con chiarezza alle numerose domande e in particolare sul rapporto col CIO. A distanza di quattro anni, le sue risposte erano il preavviso che l’AIBA aveva un suo piano e l’avrebbe portato avanti comunque.                                                                                                                                               

Queste alcune dichiarazioni: “Il mio compito è quello di mostrare al CIO che le riforme chieste sono state attuate e sulle quali siamo d’accordo. Sono aperto al dialogo, pronto a parlare ed offrire al Gruppo di Lavoro (la commissione scelta dal CIO, per allestire le preolimpiche e i Giochi) la nostra assistenza. L’AIBA è un’organizzazione indipendente il cui obiettivo principale è sviluppare la boxe come sport. Aperti alla partnership e alla cooperazione costruttiva”. Alla domanda se non fosse più giusto evitare che ai Giochi prendessero parte professionisti con lunga esperienza. La risposta fu chiara nel concetto ma lasciò la situazione in sospeso: “Abbiamo uno sport unico, il pugilato. Quella olimpica è l’educazione di un atleta, l’università, professionismo è quando lo si pratica per lavoro. Ma anche in grado di combinarsi”.  Qualche tempo dopo viene cambiato l’acronimo e nasce l’IBA. International Boxing Association. Il dilettantismo non esiste più e la diseguaglianza si allarga. Il gigante uzbeko Jalolov, pro affermato residente negli USA, dove si allena con sparring pro, coglie l’oro a Tokyo e Parigi, vietando di fatto ai veri dilettanti, l’opportunità della vittoria. Negli ultimi anni per l’IBA, la situazione precipita, Kremlev conduce la sua politica, autoritaria e rivoluzionaria, supportata dall’elargizione da parte di Gazprom, l’ente parastatale russo che coinvolge anche Putin, con 50 milioni di euro annuali.

La ricchezza, ma anche la tomba dell’IBA, che anno dopo anno sta arrivando al lumicino del suo percorso come ente che rappresenta(va) il pugilato. Non ne sono felice, ma debbo prendere atto che tutto lascia presagire come l’IBA, Gazprom permettendo, sopravviverà organizzando nel professionismo. La nascita e il riconoscimento della World Boxing da parte del CIO, come unico ente a rappresentare la boxe ai Giochi è stata la mazzata mortale. I premi stellari che hanno inondato campionati e tornei, non fermano l’emorragia di nazion che passano alla WB. Lo scorso marzo hai mondiali femminili disputati in Serbia, gli organizzatori assicuravano la presenza di cento nazioni e 500 atlete. Ai fatti le nazioni sono state 47 e le atlete 220. Nonostante i milioni di euro distribuiti: 100.000 l’oro, 50.000 l’argento, 25.000 il bronzo e 10.000 alle atlete ferme ai quarti. Per un totale di due milioni e 480.000 euro. Col particolare che erano presenti oltre a Serbia, Russia e Bielorussia, anche Kazakistan, Uzbekistan, Cina, Turchia, Irlanda e altre nazioni ormai entrate nella WB. Che hanno portato a casa i premi. Dal 2026 assenti alle manifestazioni IBA, ormai ridotta a meno del 50% delle nazioni del passato. A cominciare dalle 30 dell’Asia, la presunta roccaforte IBA, passate alla World Boxing. Uzbekistan, Kazakistan, India, Cina, Giappone, Corea Sud, Filippine, Mongolia, Thailandia per citare le più importanti. Ormai la WB ha superato quota 100 è all’IBA restano i fantasmi delle presenze.                                                                                                                                                                                        

Dopo il riconoscimento ufficiale del CIO gli interventi di Kremlev sono stati numerosi ed emblematici, spesso smentendo quanto detto in precedenza. Le capriole si confermano una specialità della casa. Dai ricorsi ai tribunali sportivi per un reintegro, sempre respinti, alla lettera Tramp perché intervenisse a suo favore e molto altro.                                                                                                                                                                               

Il 21 marzo 2025, dopo l’elezione al vertice del CIO di Kirsty Coventry, la prima donna in assoluto a ricoprire tale carica, le invia una lettera di benvenuto. "È una festa per lo sport, possibile solo se la Coventry taglierà i ponti con Bach e la sua squadra”. Indicando la linea da seguire: “La reputazione e l'integrità dei Giochi Olimpici debbono essere ripristinate. Tornare ai loro valori – onestà, correttezza e integrità – libere da corruzione e manipolazioni legate all'identità di genere”. Aggiungendo: “Coventry deve sempre ricordare che lo sport trascende la politica". A questo sproloquio si aggiunge anche il Segretario dell'IBA, Chris Roberts, affermando: "Una comunicazione aperta e trasparente costituirà la base per ricostruire la fiducia e un dialogo costruttivo tra l'IBA e il CIO. L'IBA accoglie con favore la conferma della boxe nel programma L.A. 2028. L'IBA ricorda con orgoglio di rappresentare 191 Federazioni Nazionali provenienti da tutti i continenti. Una forza trainante nel pugilato mondiale, con programmi di sviluppo di alto livello, supporto finanziario e premi in denaro”. Dichiarazioni molto forti, insegnando alla neo presidentessa del CIO come si guida lo sport mondiale, aggiungendo qualche bugia, come le 191 nazioni, dimezzate dai fatti.                                                                                      

Tre giorni prima, il 18 marzo scorso, prevedendo il riconoscimento della WB da parte del CIO, offre una versione personale degli eventi precedenti. Toccando punte fantasiose. Ecco qualche frammento. “L'operazione speciale (anche Putin, l’invasione dell’Ucraina l’ha definita con lo stesso termine) a più fasi della dirigenza del CIO in pensione si è conclusa, poiché dopo diversi anni di turbolenze annunciando l'inclusione del pugilato a Los Angeles 2028. Esaminando la cronologia, appare chiaro che il CIO dal 2019 ha organizzato una campagna per distruggerci. Tagliando i fondi ma l’IBA nel 2021 con Kremlev ha cancellato i debiti e ha reclutato sponsor (Gazprom), ripristinando l'operatività dell'ufficio. Entro il 2022, il mondo ha visto un organismo di governo della boxe forte e indipendente, con standard elevati mantenuti in tutti gli ambiti. Non abbiamo mai ricevuto una spiegazione dettagliata su cosa continuasse a essere "sbagliato" dal punto di vista del CIO in termini di governance, finanze e integrità sportiva. Tutta questa situazione è stata orchestrata per creare un nuovo organo di governo per la boxe, guidato dal CIO, sotto la minaccia dell'esclusione del pugilato olimpico. Hanno modificato le regole per accelerare il riconoscimento provvisorio della W.B. Due settimane dopo, il CIO ha confermato: la boxe sarà nel programma di Los Angeles 2028, merito della World Boxing. I fondi trattenuti dal CIO, appartengono di diritto all'IBA e il trasferimento di questi fondi a World Boxing, qualora dovesse avvenire, è del tutto illegale. Alla luce di quanto sopra, l'IBA continua a lottare”. Ripeto, solo alcuni stralci di un comunicato ben più lungo.                                                                                                                                                                      

Il 10 aprile a sorpresa, accoglie la decisione del CIO così: “La boxe rimane nel programma olimpico per Los Angeles 2028: non un semplice fatto, ma una grande vittoria per tutta la nostra famiglia pugilistica, conquistata dopo una lunga e feroce lotta. Questo dimostra chiaramente che la verità di uno sport leale è più forte di queste ambizioni personali. Ci auguriamo sinceramente che la nuova dirigenza del CIO rimanga indipendente e ascolti gli atleti piuttosto che i politici. Le Olimpiadi devono essere libere da influenze politiche, rancori personali e manipolazioni. Se altri desiderano realizzare progetti paralleli, fate pure. Non lo proibiamo. Detto questo, la verità è che esiste una sola struttura globale con esperienza, storia e risultati comprovati: l'IBA”. In realtà l’attività IBA nel 2025 si è ridotta e non poco. Questo il programma. A maggio i campionati americani giovanili e assoluti a Cartagena in Colombia, quelli africani giovanili a Conakry in Nuova Guinea, gli asiatici U23 a Colombo nello Sry Lanka. Quelli dell’Oceania tra giugno e luglio a Faa'a, nella Polinesia francese, che nel frattempo è passata alla WB. Europei giovanili in Spagna, jr. in Serbia, youth in Romania e l’U23 in Armenia. Debbono ancora trovare la sede i mondiali senior maschili, i campionati asiatici di tutte le categorie, idem per quelli africani assoluti maschili e femminili. Situazione che la dice lunga sulla salute dell’IBA. Sarà interessante valutare le presenze nazionali. Non solo, da marzo tutti i tornei, compresi quelli classici dalla Bulgaria all’Ungheria, oltre alla Turchia, Grecia e il Montenegro, dove l’IBA aveva allestito campionati su campionati, sono passati alla WB, riducendo la zona di influenza IBA a Serbia e Spagna, che assieme all’Irlanda non ha ancora scelto la WB. Per quanto? Nel frattempo sono iniziati i campionati Under, in India e in altre nazioni asiatiche con le nuove 10 categorie di peso. Un segnale significativo che si aggiunge al calendario in corso. La World Cup, ha programmato con data e sede i mondiali assoluti e gli altri appuntamenti. Il 23 marzo, a Praga, si è tenuto il primo congresso dell’European Boxing di cui fanno parte circa 30 nazioni, compresa l’Italia. L’EUBC oltre a Russia e Bielorussia, può contare su Serbia, Azerbajan, Armenia, Georgia, Bosnia, Romania, Spagna e Irlanda. Per quanto? Stento a credere che queste nazioni siano insensibili al richiamo dei Giochi, che passano obbligatoriamente dalla World Boxing.                                                                                                                                                             

Al Global Theater di BlvdCity, nel circondario di Ryad capitale dell’Arabia Saudita, si è svolta la prima fase del Boxing Grand Prix, evento allestito dal WBC di Mauricio Sulaiman e la partnership della Riyadh Season dell’emiro saudita Turki Alashchik. Torneo riservato a quattro categorie (piuma, superleggeri, medi e massimi), con 32 atleti per ognuna, provenienti da 41 nazioni. Clamorosamente nessun russo e bielorusso invitati, numerosi gli atleti dell’Ucraina. Il WBC ha invitato quattro italiani: il piuma Muhamet “Eti” Qamili (15), il superleggero Fiorenzo Priolo (10), il medio Giovanni Sarchioto (21-1) e il massimo Davide Brito (7-1). Tre vittorie e una sconfitta il bilancio dopo la prima fase. Sconfitto il romano Sarchioto dall’ucraino Maksyn Molodan (8) con verdetto a maggioranza, dopo sei round equilibrati, che l’italiano poteva vincere, se avesse mostrato più iniziativa, contro un pugile non superiore ma più furbo. A sorpresa, all’angolo di Sarchioto anche il d.t. della nazionale Giovanni De Carolis. Hanno vinto e sono promossi agli ottavi gli altri tre. Il piuma, Muhamet Qamili (15), gestito dalla OPI dei Cherchi, ha battuto l’ucraino Ihor Semonchuk (7-1), giostrando di rimessa con bella scelta di tempo, frenando gli assalti di un avversario sempre in attacco. Il prossimo impegno a giugno, col francese Yoni Valverde (14) pugile completo, vincitore netto del cinese Runqui Zou (9-3-1). Nei superleggeri l’allievo di Cristian De Martinis, il torinese Fiorenzo Priolo (9) ha compito un capolavoro tecnico-tattico, superando il picchiatore kazako Nurzhan Serikbayev (5-1), reduce dal ko inflitto al thailandese Poramin Saengpak (21-12), 20 anni, pro dal 2019 a 15 anni, al primo round. Priolo ha evitato lo scontro diretto, colpendo veloce e preciso, eludendo gli assalti rabbiosi del rivale, alla prima sconfitta.

Prossimo impegno a giugno contro il turco Efe Derin Konuk (13-0-1) 22 anni, pro dal 2020, residente a Dubai, vittorioso sullo spagnolo Olmo De Paz (12-2), dopo un match equilibrato. Incontro alla portata dell’italiano. Successo anche del massimo aretino  (origini centro America) Davide Brito (7-1), 27 anni, residente a Miami in Florida, ai danni del francese Clément Gillet (7-2-1), superato nettamente lungo le sei riprese. Provenivano entrambi da stop pesanti. Brito sconfitto prima del limite in Germania dal francese nato a Mosca, Mourad Aliev (13), 29 anni, pro dal 2021, dopo i Giochi di Tokyo dove ha rappresentato la Francia arrivando ai quarti, battuto dall’inglese Frazer Clarke, che aveva superato due mesi prima. Nella nazionale transalpina ha disputato una cinquantina di incontri, affrontando i migliori massimi, con successi importanti. Il 23 maggio a Zagabria in Croazia, sfida il kosovaro Labinot Xhoxhaj (30-0-1) europeo in carica. A sua volta il francese Gillet nel novembre scorso aveva tentato invano la conquista della cintura francese, perdendo prima del limite contro Mekki Sahli (6-2) titolo vacante. Il prossimo rivale di Brito a giugno sarà il bosniaco Ahmed Krnjic (4), 28 anni, pro dal 2022, che ha destato forte impressione per come ha liquidato Yordy Valenzuola (6-3-1) del Guatemala, in meno di un round. Vedremo se, contro Brito, sarà in grado di ripetersi. Da quanto si è visto, il torneo è di alto livello e le scelte fatte appaiono indovinate. I vincitori verranno premiati con oltre 200.000 dollari.                                                                                                                                                               

Giuliano Orlando

 
ULTIME NOTIZIE
ULTIME NOTIZIE