LECCE-TORINO 0-2, UN TORO SCATENATO NELLA CORRIDA DI VIA DEL MARE VINCE CON MERITO

Pubblicato il 12 marzo 2023 alle 15:03
Categoria: Serie A
Autore: Marco Foianesi

All’ora di pranzo il Torino vince sul campo ostico di Lecce. Una vittoria meritata, legittimata da un ottimo primo tempo. È successo tutto nella prima frazione. Juric ha dovuto fare a meno dell’uomo del momento, Karamoh, bloccato prima del fischio d’inizio. La scelta ricade sul talento Radonjic , discontinuo ma se è in giornata è capace di giocate di classe. La scelta in effetti è risultata vincente. Il Lecce per l’occasione veste una maglia celebrativa per i suoi 115 anni. Il Torino si presenta con la classica maglia granata. Il forte vento condiziona la partita, palle a terra sono le soluzioni migliori. Dopo un inizio di marca leccese, il Torino ha preso il controllo della partita, troppo è apparso il divario tecnico. Da i piedi vellutati di Miranchuk nasce la prima rete granata. Da una sua punizione, spunta Singo che al volo la mette nel sacco, uno schema riuscito splendidamente. Poi è entrato in scena il talento serbo di Radonjic che si è involato sulla fascia sinistra seminando i difensori. Un cross perfetto che Sanabria di prima intenzione insacca per il raddoppio del Toro. Partita chiusa, non proprio. Certo questo uno-due granata è stato devastante. Il Lecce ci prova, più di nervi, che di gioco. La partita è diventata una corrida. Falli, mischie, scintille. Bravo L’arbitro Sacchi a sventolare i gialli al momento giusto e smorzare gli animi. Nel secondo tempo il Torino ha atteso, e ha rinunciato a giocare. IL Lecce a testa bassa cerca di reagire ma senza mai impensierire la retroguardia granata. Un muro granitico quello del Toro, con Schuurs a livelli mondiali, Gravillon la sorpresa del giorno, al debutto stagionale da titolare. Ottima anche la partita di Rodriguez che con la sua intelligenza tattica ha permesso a Radonjic di avere più libertà di manovra. Un Juric perfetto, per una squadra che sogna l’Europa. Questi tre punti portano certezze. La squadra sembra di seguire il suo condottiero, l’uomo simbolo del tremendismo granata. Un uomo che vuole portare il Torino a livelli superiori che si scontra con il profilo della società. Un profilo attento al bilancio che lascia molti dubbi sulla permanenza dell’uomo venuto da Spalato. Un uomo più che allenatore che ha trasmesso non solo la grinta, ma ha dato anche un gioco. Poi ci aggiungi la qualità, il Torino può ambire ad una classifica superiore. Sognare non costa nulla, semmai il costo è dei giocatori e di ingaggi insostenibili lascia molti dubbi. Il Torino con Juric è a livelli delle top, mancherebbe poco, ma quel poco diventa troppo per le casse granata.