Boxe: Falcinelli propone una soluzione per i Giochi di Tokyo 2020

Pubblicato il 27 luglio 2017 alle 17:15:55
Categoria: Boxe
Autore: Redazione Datasport.it

Illuminata relazione dell’italiano Franco Falcinelli, nel corso della riunione del Comitato Esecutivo dell’AIBA. tenutasi a Mosca il 24 e 25 luglio, col presidente Ching-Kuo Wu ad aprire il lavori, affiancato dal vice presidente e presidente EUBC, Franco Falcinelli. Nel corso dei lavori, molti argomenti tra cui la decisione proposta dal Comitato Olimpico Internazionale, di aumentare da tre a cinque le categorie femminili, nel contempo di ridurre da dieci a otto quelle maschili. Sull’argomento l’italiano Franco Falcinelli, nel suo intervento seguito con estremo interesse dai presenti, ha esposto una dettagliata relazione per arrivare ad un compromesso che possa mantenere quasi inalterata la situazione, senza penalizzare il settore maschile, che resta quello portante del movimento.
 
Questo nel dettaglio, l’intervento: “L’AIBA ha accolto con piacere l’aumento da tre a cinque categorie il settore femminile, soddisfacendo una nostra vecchia richiesta, riconoscendo il crescente numero di donne che praticano il pugilato. Oggi sono quasi settanta i paesi con una squadra femminile. Ma per rispettare il principio di eguaglianza, il CIO non può penalizzare il settore maschile, decurtandolo di due categorie. Ai Giochi di Monaco 1972 erano presenti 13 categorie, nel 1976 e 1980 ridotte a 11. Dal 1984 al 2000: 12; nel 2004 e 2008 con 11, scese a 10 nel 2012 e 2016. Ora il CIO propone di far scendere a 8 categorie il settore maschile, disciplina praticata da oltre 200 nazioni in tutto il mondo. C’è un aspetto importante da non sottovalutare, la riduzione di interesse degli spettatori e dei media tra i maschi, determinato dalla perdita di ben 44 pugili maschi, a favore delle donne, sarebbe un brutto colpo per i finanziamenti del CIO, tenendo presente che al momento l’interesse per le donne è decisamente molto basso. Qualora il CIO fosse determinato a mantenere la iniziale decisione, proponiamo sia pure con grande sacrificio, valutando i numeri dei maschi decisamente prevalenti con una percentuale molto alta, di ridurre di una sola categoria. Per esempio i 49 kg. categoria praticata da un numero più ridotto di atleti. Con nove categorie maschili e cinque femminili, così impostate. Per le donne 12 atlete ciascuna, con 60 presenze e 24 uomini per ciascuna delle nove categorie per 216 presenze. In aggiunta, 10 posti disponibili fra wild card e paese ospitante. In totale 286, con quattro posti ancora disponibili. Vorrei aggiungere un’ulteriore soluzione, che potrebbe realizzarsi un futuro molto prossimo. Rispondendo al criterio di parità, la mancanza di almeno due categorie tra le donne, alle quali viene a mancare la possibilità del sogno olimpico, crea una indubbia criticità col rischio concreto di perdere molte atlete dei pesi non riconosciuti ai Giochi. La nuova proposta che eviterebbe qualsiasi discriminazione è questa: nove categorie maschili, con 24 atleti ciascuna, totale 216; otto categorie femminili, con 8 atlete ciascuna per un totale di 64 presenze e l’assegnazione di una sola medaglia di bronzo, come è accaduto fino ai Giochi di Londra 1948, portando almeno a tre gli incontri per salire sul podio. Ai 280 posti assegnati, si aggiungono i dieci restanti divisi tra wild card e paese ospitante”. In tal modo alle donne vengono assicurati almeno tre match per il podio”.
 
La proposta dell’italiano Franco Falcinelli è stata seguita con molto interesse da tutto l’Esecutivo presente a Mosca, riscuotendo la quasi unanime approvazione. In effetti, in una situazione non facile: il CIO cerca di tagliare ovunque, per ampliare la sua sfera di competenza su nuove discipline che tradotto in soldoni, significa ulteriori entrate. Il pugilato è sport antico ma per l’ottica del CIO troppo dispersivo, presente su tutto l’arco di durata dei Giochi. Il settore femminile è in crescita ma il distacco dai maschi resta ancora notevole. Franco Falcinelli ha proposto una soluzione indolore che risponde a tutte le necessità. In particolare quella delle nove categorie uomini e cinque femminili. Togliere al settore maschile due categorie è un killeraggio non giustificato, quindi anche il CIO deve darsi una regolata. Se è vero che la boxe dura molto, è altrettanto assodato che sono più di 200 le nazioni che lo praticano e gli indici di ascolto restano tra i più alti. A parere personale, fermo restando il settore maschile, compresi i due bronzi ai semifinalisti battuti, per le donne l’opportunità di assegnare un solo bronzo, potrebbe risultare indovinata. Di certo, il prossimo confronto CIO e AIBA, sarà determinante per il futuro della noble art ai Giochi.