Caso Schwazer: i verbali di Alex e della Kostner

Pubblicato il 6 dicembre 2014 alle 10:30:29
Categoria: Sport invernali
Autore: Redazione Datasport.it

Continua a tener banco il caso Alex Schwazer, fermato per doping prima delle Olimpiadi di Londra del 2012. E' stato reso noto il verbale sulle dichiarazioni dell'altoatesino, nuovamente ascoltato il 20 novembre dalla procura antidoping del Coni: "Mi dissero di doparmi e informai Carolina". Ed ecco anche le parole della Kostner, ex fidanzata del marciatore e sentita dalla procura il 26 settembre scorso: "Mi sono fidata della persona che amavo".

In base a quanto emerge dalle 37 pagine del verbale di Schwazer, l'atleta avrebbe fatto tutto da solo, come si evince dagli estratti riportati dal Corriere della Sera: "Decisi di andare in Turchia perchè i miei colleghi Borchin, Kanaykin e Morozov mi dissero che facevano uso di sostanze dopanti (...). Mi dissero di diventare russo per avere un’assistenza a 360 gradi, incluso il doping. Io raccontai la cosa alla mia fidanzata, a Didoni e Fiorella. Carolina mi disse di lasciar perdere quello che facevano gli altri e di concentrarmi su me stesso". E ancora, sui farmaci riposti nel frigorifero: "Io dissi una bugia da subito dicendo che questa vitamina B12 doveva essere conservata in frigo. Lei si fidò di quello che avevo detto".

Sono 19 le pagine del verbale redatto dopo la deposizione di Carolina Kostner dell'anno scorso: "Credo fossero le 7 di mattina (quando arrivò l’ispettore Wada, ndr), eravamo in cucina, stavamo facendo colazione... Fu Alex a dirmi che forse erano i Dco (la Wada, ndr). (...) Mi disse di dire che era a Racines in quanto aveva dato la sua disponibilità lì (...) Uscii dal mio appartamento sul pianerottolo (...) risposi che Alex non era in casa mia ma a casa sua (...). Non ricordo che dissi ad Alex di temere ripercussioni sulla mia persona (...). Non ho riflettuto e mi sono fidata della persona che amavo". La pattinatrice bolzanina è stata poi riascoltata il 13 ottobre: "Non denunciai l’accaduto perché ritenevo che l’aver comunque fatto il controllo antidoping avesse reso inutile parlare del mancato controllo".