Roma, De Rossi: "Lo scudetto andrà alla Juve, la Var toglierà ogni dubbio"

Pubblicato il 28 dicembre 2017 alle 16:42:50
Categoria: Serie A
Autore: Piergiuseppe Pinto

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La sconfitta per 1-0 che la Roma ha rimediato all'Allianz Stadium contro la Juventus ha dato un messaggio importante: i bianconeri sono in piena corsa per lo scudetto. Secondo Daniele De Rossi, intervistato da Sky, la squadra di Allegri è addirittura favorita: "Per come gioca il Napoli sarebbe la squadra più accreditata per vincere il campionato, ma la Juventus è sempre lì, e quindi sono loro i principali indiziati, poi gli azzurri e poi noi. Vincono da sei anni di fila, e quindi sono più forti di tutti. Il campionato è lungo, non è assegnato ancora nulla, ma noi, dopo aver perso alcuni punti, dobbiamo assolutamente vincere. Nulla è perduto dopo la sconfitta di Torino. Un pareggio non sarebbe stato rubato, ci poteva stare. Ma una sola partita non consente di giudicare una sola stagione, soprattutto se si gioca contro una squadra come la Juventus".

Il capitano giallorosso, però, parla anche delle ambizioni della squadra e dei suoi compagni. "L'anno scorso avevamo un allenatore magnifico e abbiamo fatto un grande campionato, ma quest'anno potremo fare anche più punti. Di Francesco sta dando un'impronta alla Roma. Dzeko è facile da giudicare: è un campione, tra i più forti nel mondo nel suo ruolo. L'anno scorso ha segnato tantissimo, bastava toccarla per metterla in rete, ma anche quando non fa gol aiuta la squadra. Magari noi produciamo di meno, e questo penalizza anche lui". De Rossi, inoltre, parla della Var: "Non è perfetto, ma ci darà grandi soddisfazioni e darà tranquillità in campo nell'accettare le scelte. In questo modo, tutti i dubbi che abbiamo avuto qui in Italia saranno cancellati. Non si protesterà né si parlerà, come nel football americano. Ci vorrà un po' di tempo qui, perché nel calcio ci sono più regole che vanno ad interpretazione".
C'è spazio anche per Totti e per la Nazionale: "Francesco mi sta piacendo da dirigente, ma era meglio da calciatore, quando aveva 28-29 anni ci faceva vincere. Ma si sta ambientando bene, e ha un ottimo rapporto con Monchi. In Federazione ci vorrebbe Damiano Tommasi, e non lo dico perché è un mio amico, ma ha un'ottima immagine di calciatore e dirigente, a differenza di Tavecchio. Lui non mi ha fatto impazzire, ha fatto molte uscite fuori luogo, ma ha ereditato una situazione che non consentiva grandi miracoli. Li ha fatti se consideriamo quello che è stato raggiunto con Conte ct. Contro la Svezia ci sono stati momenti di tensione e nervosismo, è uscito qualcosa al di fuori dello spogliatoio e questo non dovrebbe mai succedere, ma non siamo usciti per via delle riunioni: a San Siro avremmo potuto giocare meglio e diversamente".