Il Parma è sempre più nel caos. Dopo il rinvio della sfida con l'Udinese per i noti problemi economici, Lucarelli e compagni non scenderanno in campo nemmeno domenica contro il Genoa a Marassi. Il presidente della Figc Carlo Tavecchio ha infatti accolto la richiesta dei giocatori gialloblù: "Da parte del nostro organo istituzionale c'è l'ok per il rinvio della partita tra Parma e Genoa".
Il numero uno della Federcalcio spiega poi la scelta del massimo organo italiano sul pallone: "Domenica scorsa è stata rinviata la partita perché i giocatori non volevano giocare a porte chiuse - annuncia Tavecchio a margine del consiglio federale -. Non ho voluto mortificarli. Poi non sono stati fatti i passi che avevo auspicato. Nessuno ha presentato i libri in tribunale, quindi non si è aperta una procedura fallimentare e non si è ancora potuto iniziare un esercizio provvisorio per aiutare il Parma".
A Marassi, dunque, non si scenderà in campo ma per il Parma non ci saranno ulteriori sconti: "La Lega di A si è detta disponibile ad aiutare un soggetto credibile, che può essere solo il Tribunale – prosegue Tavecchio -. Il Parma è allo sbando, ma la Figc non ha nessuna responsabilità per il default del club né per quello che è accaduto dall'estate scorsa a oggi. In questo momento nessuno può dare un euro ad una società che sta fallendo, ma non è ancora fallita. Quindi, considerato lo stato d'animo dei calciatori, valutata la richiesta dell'Aic e dell'associazione degli allenatori, rinviamo la partita con il Genoa, ma sarà l'ultima volta".
Intanto l'attuale presidente del Parma Giampietro Manenti continua a ripetere: "I soldi ci sono, servono solo 2-3 giorni per i tempi tecnici. Quello che fa la Procura non mi preoccupa". L'unica certezza è che molto difficilmente si troverà una soluzione in tempi brevi.
