Frode fiscale, guai seri per Messi: chiesti 22 mesi di carcere

Pubblicato il 9 ottobre 2015 alle 08:00:32
Categoria: Notizie Liga
Autore: Redazione Datasport.it

Si complica la posizione di Leo Messi per l’evasione legata allo sfruttamento dei diritti di immagine. Se il Pubblico Ministero aveva infatti accusato soltanto il padre di Leo, Jorge Horacio Messi, l’Avvocatura dello Stato ha chiesto una condanna a 22 mesi e mezzo di carcere per il numero dieci del Barcellona per tre delitti contro lo Stato commessi tra il 2007 e il 2009. Chiesta inoltre una multa da 4,1 milioni di euro dall’Agenzia Tributaria.

A rivelare la notizia è stato il quotidiano spagnolo El Pais che sarebbe entrato in degli scritti dell’Avvocatura dello Stato, ovvero l’organismo che difende gli interessi dello Stato. “L’Avvocatura dello Stato -si legge sulle colonne de El Pais - riconosce il fatto che Messi sia sì profano in tema tributario, ma non può ignorare che buona parte delle entrate per lo sfruttamento dei diritti di immagine arrivassero da aziende ubicate in paradisi fiscali come Uruguay o Belize. Al contrario il Pm accusa soltanto Jorge Horacio, considerato colui il quale organizzò la trama societaria che permise di defrodare lo Stato”.

Dopo aver ricevuto la segnalazione dall’Agenzia Tributaria, il giudice di Gavà (Barcellona) che sta investigando sul caso ha aperto un fascicolo. Nella sua ordinanza il magistrato avrebbe affermato che sussistono “indizi razionali di criminalità” contro i due accusati, sebbene venga sottolineata la "collaborazione" di Messi e suo padre durante tutto il procedimento, soprattutto "per aver volontariamente pagato la tassa delusa".