Bargnani: "Non so se resterò a Toronto"

Pubblicato il 9 maggio 2011 alle 10:15:16
Categoria: NBA
Autore: Redazione Datasport.it

I playoff NBA attraversano le fasi più calde e i tre italiani d'America stanno a guardare. Andrea Bargnani, al contrario di Gallinari e Belinelli, alla post-season nemmeno c'è arrivato. Quella dei Toronto Raptors è stata una stagione fallimentare e il Mago è stato bersaglio delle critiche della società: "Il mio futuro? Non si può dire se resterò a Toronto - racconta ai microfoni di 'Radio Anch'io Lo Sport' su RadioUno -. In NBA funziona diversamente: la società può decidere di scambiarmi in qualsiasi momento. Io sono sereno, ho un contratto di 4 anni con i Raptors. Resta un po' d'incertezza, ma è così per ogni cestista della Lega. Chiarimento con la società? Non ce n'era bisogno: sono il giocatore di franchigia, il più rappresentativo del roster. Se le critiche non le fanno a me, a chi le fanno? E' il mio ruolo, e gli attacchi so gestirli benissimo, anche se forse non tutti sono corretti".

Bargnani non ha nessuna intenzione di tornare indietro: "L'NBA è il campionato più affascinante. Un altro mondo, da tutti i punti di vista - continua il romano -. Per l'organizzazione, per lo spettacolo. Un sogno che ho realizzato, sto veramente bene di là. Rispetto al basket italiano, negli States c'è più atletismo e il tasso di talento è molto maggiore".

In estate la Nazionale sarà impegnata negli Europei e Bargnani sarà uno dei leader del team di Pianigiani: "Abbiamo un bel gruppo, potenzialmente possiamo darci grossi obiettivi. Però dobbiamo essere umili e compiere un passo alla volta. Altri italiani in NBA? Non vedo giovani pronti per arrivare qui. Devi arrivarci da protagonista, c'è una lista enorme di giocatori che sbarcano qui immaturi e poi si perdono".

Uno sguardo al calcio: "Simpatizzo per la Lazio fin da quando sono piccolo. Però anche per la Roma, mi piace tutto ciò che è romano, insomma - conclude Bargnani -. La nuova dirigenza statunitense a Roma? Penso che possa fare bene, creando un sistema di entertainment più ampio, che richiami più gente allo stadio e al calcio".