Serie B: Zeman-Stroppa, i problemi di maestro e alunno

Pubblicato il 9 dicembre 2017 alle 13:00:54
Categoria: Serie B
Autore: Danilo Supino

Le strade di Zeman e Stroppa si sono incrociate più volte. Nel 1993 il tecnico boemo lo sceglie per ricoprire il ruolo di mezz'ala nel suo ormai noto Foggia, l'ex Milan ottiene un posto anche in Nazionale. Si ritrovano 10 anni dopo ad Avellino, ma l'esperienza è negativa: retrocessione in C. Stroppa si avvicenda a Zeman nel neopromosso Pescara nel 2012. Ora condividono le peggiori difese di B e un campionato al di sotto delle aspettative. Nell'anticipo di ieri Pescara e Foggia sono uscite di nuovo sconfitte. 

Cesena-Pescara 4-2, Spezia-Foggia 1-0. Il primo è un tipico risultato zemaniano. Vantaggio di Benali, pareggio Cesena, di nuovo avanti con Pettinari, poi il crollo. Il ritorno di Zeman sulla panchina del Pescara non è certo ciò che ci si aspettava. Nel 2011/12 il boemo ha riaffermato che come lui, di allenatori ce ne sono pochi. Va in B, prende una squadra fatta di sconosciuti, tra i quali ci sono due campani, Immobile ed Insigne (quest'ultimo già allenato a Foggia), un abruzzese dall'accento marcato di nome Verratti. I tre diventano i pilastri della squadra, il Pescara si diverte e fa divertire e trova il ritorno nella massima Serie. Zeman a fine stagione va dal suo eterno amore, la Roma. La vita Zdenek è fatta di ritorni e delusioni. In quell'anno grazie alla promozione con i delfini, gli viene assegnata "La panchina d'argento".Il secondo, la sconfitta di misura dei rossoneri, è la solita partita del Foggia edizione 2017/2018. Da cosa lo si capisce? Dalle statistiche. La squadra di Stroppa gioca bene, non poteva essere diversamente da un ex calciatore dall'intelligenza tattica sopraffine. Ieri il Foggia ha calciato 9 volte in porta contr le 4 dello Spezia; ha ottenuto 8 calci d'angolo e il 51% di possesso palla; inoltre, la voglia di segnare è così tanta che Beretta e Chirico discutono dopo una chiara azione da gol sfumata per un'incomprensione. Ecco, è questo il punto del Foggia: crea tante azioni da rete, ma segna relativamente poco (27 tanto quanto il Parma capolista, ma le occasioni sono tante).Quali sono i problemi di Pescara e Foggia? Hanno più sconfitte che vittorie, e la risposta è ovvia. La squadra di Zeman ha subito 36 gol, una statistica che non scandalizza, non sarebbe una sua squadra se così non fosse. Solo che nelle altre esperienze gli undici di Zeman segnavano sempre un gol in più degli avversari. I problemi del Foggia, probabilmente, non sono del suo allenatore, ma dalla qualità degli attaccanti. Nulla da togliere a Fedato, Berretta e Chirico ma in tre anno realizzato 10 gol.