Milan, Gattuso: "Non sono un traghettatore"

Pubblicato il 28 novembre 2017 alle 15:23:45
Categoria: Notizie Calcio
Autore: Marco Santoni

Prime parole da allenatore del Milan per Rino Gattuso, che oggi in conferenza a Milanello ha presentato il suo progetto, spiegando da dove ripartire per risollevare i rossoneri: "E' un giorno importante. E' una grandissima responsabilità. So che ci sarà da lavorare. Ma sarà anche un piacere allenare questa squadra, che ha 16 nazionali. Ora non stiamo attraversando un grande momento, ma possono fare di più e devono fare di più. Nelle precedenti esperienze avevo preoccupazioni diverse. Qui c'è tutto. La squadra, la società. In Italia non si è mai abbastanza esperti. Io ho allenato in 100 e passa partite. Poi starà a me dimostrare con i risultati, ma penso che questa squadra possa fare bene".

Ringhio ha messo subito in chiaro quale sarà il suo ruolo e cosa chiederà alla squadra: "Io ho le idee chiare. Vedremo i concetti. Lavoreremo sulla difesa a tre. Io ho avuto un grandissimo rapporto con Montella. C'è stata sempre grande disponibilità da parte sua. Abbiamo un diverso modo di vedere il calcio. A lui piace il palleggio partendo da dietro, io sono convinto che poi si debba verticalizzare e puntare la porta".

Sugli obiettivi, l'ex centrocampista rossonero glissa:"Questa squadra può fare di più. Presi singolarmente, sono giocatori che hanno grande qualità, ma dobbiamo diventare squadra. Dobbiamo saper soffrire, coprire bene il campo e creare lo spirito battagliero per aiutarci. La squadra ha dimostrato di saper far girare la palla, ma dobbiamo dimostrare di saper essere compatti, anche quando c'è da soffrire. Non penso alla Champions e non guardo la classifica, ma vivo alla giornata, partita dopo partita. Poi vedremo dove siamo arrivati. Domenica c'è il Benevento e dobbiamo preparare bene questa gara, come se fosse la finale di Coppa del Mondo. Quando si gioca a San Siro occorre star bene a 360°, altrimenti la palla pesa. Dobbiamo riuscire a dare qualcosa in più a livello mentale a questi ragazzi".

Il tecnico di Corigliano Calabro ha le idee chiare anche sul suo erede - "Kessie è quello che mi assomiglia di più. Anzi, è molto più forte ed esplosivo. Ha qualche gol in più nelle gambe di me" - su Bonucci "Rimarrà il capitano. Non aspettatevi novità in questo senso" - e respinge al mittente l'etichetta di traghettatore "Potevo pensarlo se mancavano 4-5 partite. Con 72 punti a disposizione non mi sento un traghettatore. Lo dicono le partite che mancano, non lo dico io".

Articolo a cura di Davide de Rosa Laderchi