Boxe, scattano a Gorizia gli assoluti elite alla 95° edizione

Pubblicato il 4 dicembre 2017 alle 19:12:08
Categoria: Boxe
Autore: Marco Santoni

Si avvicina al secolo la rassegna tricolore elite. La più longeva in assoluto. Il primo suono del gong venne scandito a Milano nel lontano 1920. Da quella data il torneo procedette spedito fino al 1942, quando il conflitto mondiale, costrinse la federazione ad una sosta di due stagioni. Si riprese nel 1945 in quel di Novara, i cui vincitori non lasciarono grandi tracce, come era prevedibile. Ben diverso il discorso nel 1946 a Lucca, dove colsero il titolo tra gli altri Mariani, Del Carlo, Facchi, Fontana, Di Segni e Bastiani. Dove spuntarono i primi nomi degli azzurri presenti ai Giochi di Londra del 1948, i primi del dopoguerra, fermi dal 1936. Dal 1945 ad oggi, gli assoluti hanno sempre onorato l’impegno annuale, arrivando alla 95° edizione nell’inedita Gorizia, attualmente divisa a metà con la Slovenia. Le donne hanno una storia molto più recente, lo squillo iniziale data al 2002, addirittura un anno dopo la presenza italiana ai mondiali di Scranton negli Usa, dove la nostra Simona Galassi vinse l’oro nei 51 kg. e Cristina Cerbi il bronzo nei 63,5. Spoleto fu la sede della prima edizione con 45 presenti delle 55 iscritte. Tra le vincitrici oltre a Simona Galassi che nel 2007 passerà al professionismo, conquistando titoli assoluti, fu il primo titolo per l’allora giovanissima Marzia Davide, che chiuderà il suo meraviglioso percorso nel 2016 cingendo l’ottavo alloro. Gorizia si affaccia per la prima volta ad ospitare gli assoluti, che  lungo il percorso itinerante, vedono Roma al comando con 12 presenze, seguita da Milano (9), Bologna (6), Napoli (5) con Firenze, Parma e Ferrara a quota 4.  

La manifestazione si svolge al PalaBrumatti nel cuore della città e non contempla giornate di riposo. Si parte martedì 5 dicembre, su due ring, con gli ottavi (maschili), i quarti  mercoledì (maschile) e giovedì (femminile). Le semifinali venerdì (maschile) e sabato (femminile), mentre le finali uomini e donne, sono fissate per domenica pomeriggio.  Gli iscritti sono 200 in totale, 138 uomini e 62 donne. Nel settore maschile sono presenti 8 dei dieci campioni 2016. Precisamente: Federico Serra (48), Gianmario Serra (52), Di Serio (56), Maietta (60), Di Lernia (64), Natalizi (69), Fiori (91) e Carbotti (+91). Mancano il medio Giovanni Sarchioto e il mediomassimo Manfredonia. Il primo è stato battuto ai regionali laziali da Lizzi, europeo youth 2015, con un verdetto più che discutibile, privilegiando la bagarre alla boxe più lineare del rivale. Un  vezzo pericoloso che purtroppo si allinea ancora alle direttive propugnate da Kim (ex AIBA) qualche anno addietro. Lizzi è stato poi battuto in finale da Giuseppe Perugino, già campione (2014-2015). Ci chiediamo se non sia il caso di cambiare una normativa da trials, che punisce atleti di valore come Sarchioto e Lizzi. Fossimo una nazione che gronda di campioni, ci potrebbe stare, ma vista la situazione, sarebbe il caso di riflettere sulla situazione. 

Il napoletano-brasilero Manfredonia ha preferito curarsi al meglio il ginocchio infortunato agli europei. Mancano anche il medio Cavallaro che ha chiesto un break dopo una stagione decisamente intensa. Mangiacapre sta guardando oltre la sponda dei dilettanti, Cappai si cura il guaio alla mano infortunatasi ad Amburgo mentre Vianello, assente agli assoluti dal 2013, edizione di Galliate (Novara) ha preferito un match in Montenegro, peraltro vinto, agli assoluti. Decisione personale, condivisibile o meno. Tutto sommato un tricolore ha pur sempre il suo valore. A questo punto, se la memoria non mi tradisce, il nuovo consiglio federale nell’insediamento aveva fatto presente che a questi assoluti dovevano essere presenti tutti i migliori, per valutare la situazione generale e fare le scelte in ottica nazionale. Ma potrei aver capito o letto male. 

Per la cronaca dei 138 iscritti, 29 sono nati nel 1997-’98, con la speranza che venga fuori qualche nome giovane al vertice di questi assoluti. Il settore femminile è praticamente al completo, salvo l’assenza di Diletta Cipollone che sta coraggiosamente lottando con problemi fisici. Con la speranza che vinca anche questa battaglia, avendo estremo bisogno di una campionessa nei 51 kg. In compenso c’è il ritorno dell’iridata Alessia Mesiano (57), presenti otto delle dieci tricolori uscenti: Bonatti (48), Mostarda (51), De Laurenti (57), Testa (60), Alberti (64), Carini (69), Floridia (75) e La Barbera (81). Mancano Marzia Davide (37 anni) che si è ritirata e Severin (+81) non iscritta. Attento osservatore il c.t. Emanuele Renzini, reduce dai mondiali youth femminili in India, il cui contratto scade il 31 dicembre. Secondo le previsioni il tecnico umbro dovrebbe mantenere il settore femminile. Sul resto non è ancora stata data informazione. Previsto nel 2018, l’arrivo di due tecnici cubani, col ruolo di talent scout. A livello di pronostici al femminile molte categorie indicano più pretendenti a cominciare dai 48 kg. dove la piacentina Bonatti titolare uscente troverà la romana Silva spodestata a Bergamo, che sta covando la rivincita da un anno. Nei 57 kg. la Mesiano, iridata 2016, e titolare 2015, assente lo scorso anno, troverà la più giovane Concetta Marchese, classe ‘98, pigliatutto nelle giovanili, fermata a Bergamo da Marzia Davide. Sarà una bella sfida. Altro scontro da scintille tra la bolognese Alberti, che torna sul ring dopo diversi problemi, per difendere il titolo e sarà la campana Donniacuo, guerriera indomabile, a tentare lo sgambetto. Tra Floridia e Carini, scambio di categorie. La siciliana di Modica scende nei welter e ha un’autostrada per vincere. Meno facile per la Carini nei medi, altra titolata nelle giovanili, che entra in rotta di collisione con la più esperta Canfora, ancora scottata dalla brutta figura di Bergamo. Degli uomini parlerò nel corso del torneo.

Articolo di Giuliano Orlando