F1, GP Giappone: Hamilton in pole a Suzuka

Pubblicato il 7 ottobre 2017 alle 10:17:37
Categoria: Formula 1
Autore: Piergiuseppe Pinto

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Ancora una volta, a partire davanti a tutti sarà Lewis Hamilton. Nelle qualifiche del Gp di Giappone, sedicesima prova del Mondiale di Formula 1, l'inglese della Mercedes ha fatto registrare il miglior tempo: 1:27.319. Alle spalle del tre volte campione del Mondo e leader della classifica piloti sarà il rivale per il titolo, Sebastian Vettel, a 472 millesimi di ritardo. Seconda fila interamente Red Bull: terzo, infatti, scatterà Daniel Ricciardo, con Max Verstappen, vincitore a Sepang, quarto.
Classifica che ha risentito delle penalità inflitte a Valtteri Bottas Kimi Raikkonen. I due finlandesi, infatti, sono stati retrocessi di cinque posizioni a causa della sostituzione del cambio. Il pilota della Mercedes, all'ultimo giro, aveva guadagnato la seconda posizione. Il dominio in prima fila della scuderia tedesca, però, è stato stravolto: Bottas partirà dalla settima posizione. Per la stessa ragione, Kimi Raikkonen partirà dalla quinta fila.
Soddisfazione nel box Mercedes, con Hamilton contento della pole. "E' stata una giornata incredibile, tutto fantastico. Ce l'abbiamo fatta, siamo riusciti a trovare il giusto bilanciamento, la macchina ora è pazzesca. Ho avuto la chance di fare la pole, e non volevo fallire. Anche Valtteri ha fatto un'ottima qualifica, sono sicuro che riuscirà a rimontare. Abbiamo tutti i mezzi per fare una grande gara, ma occhio alle Ferrari, che sono sempre veloci".
Meno entusiasmo nella scuderia di Maranello, ma moderata soddisfazione anche per Sebastian Vettel: "Ho fatto di tutto, rischiando di più alla fine, ma non ha funzionato. Adoro questa pista, correre qui è straordinario. La vettura dovrebbe andare meglio in gara, vedremo cosa riusciremo a fare". Delusione, invece, per Kimi Raikkonen, come espresso dallo stesso finlandese ai microfoni di Sky Sport: "Non è stato un ottimo avvio di giornata, la macchina è stata rimessa a posto, ma non avevo buone sensazioni. Non è stata questione di fiducia, ma di feeling".