Serie B, gare truccate dalla camorra: 10 arresti, indagato Izzo

Pubblicato il 23 maggio 2016 alle 10:46:11
Categoria: Serie B
Autore: Redazione Datasport.it

Una nuova inchiesta giudiziare rischia di scuotere il mondo del calcio italiano: alcune partite della stagione 2013-14 di Serie B sarebbero state truccate. Sette persone sono finite in carcere e tre ai domiciliari, tutte affiliate al gruppo di camorra "Vanella Grassi" di Secondigliano. I fermi sono stati eseguiti su richiesta del pool anticamorra coordinato dal procuratore aggiunto Filippo Beatrice, il magistrato che ha condotto l'inchiesta di Calciopoli. Nell'indagine rientrerebbe anche il difensore del Genoa Armando Izzo (preconvocato da Conte per l'Europeo), con l'accusa di partecipazione esterna ad associazione mafiosa insieme all'ex compagno dell'Avellino Francesco Millesi e all'ex calciatore Luca Pini.

Due le gare messe sotto inchiesta dalla Direzione Distrettuale Antimafia di Napoli: Modena-Avellino e Avellino-Reggina del 2014. Antonio e Umberto Accurso, ritenuti esponenti del clan mafioso napoletano, avrebbero promesso 200.000 euro (consegnandone materialmente 30.000) a Millesi, attraverso l'intermediario Pini, per corrompere altri giocatori e fare in modo di favorire la rete del Modena contro gli irpini. Un sistema similmente messo in atto anche in Avellino-Reggina 3-0: "Dobbiamo mangiare tre polpette, abbiamo la pancia piena", l'intercettazione incriminata.

Millesi e Pini, secondo l'accusa, avrebbero "un concreto, specifico, consapevole e volontario contributo diretto ad esplicare una effettiva rilevanza causale, come condizione necessaria per la conservazione o il rafforzamento delle capacità operative dell'associazione nel particolare settore delle frodi sportive, ramo di reimpiego dei guadagni illeciti dell'associazione criminale e fonte di notevoli proventi per la medesima". Izzo sarebbe, invece, stato il 'contatto' tra il capo clan e i suoi sodali.